CARI AMMALATI MAI DIMENTICATI

 

Questa volta non voglio parlare di me, che, ringraziando il Signore, mi sto riprendendo abbastanza bene, ma voglio rivolgere un pensiero e un saluto a tutti gli ammalati di Cesano, a quelli che conosco e ai più che non conosco, e che sono negli ospedali, nella case di cura, nelle case di riposo e nelle case domestiche.

 

Purtroppo la malattia è una strettoia della vita attraverso la quale, o prima o poi, dobbiamo passare tutti..Ora, con papa Francesco, vorrei raccomandare di ‘non perdere mai  la speranza’, sia di guarire fisicamente, sia spiritualmente, convinti che anche la malattia non è mai un castigo, ma una permissione divina intesa a giovare al nostro vero bene.

 

Utilizziamo tutte le risorse che la scienza ci offre, ma non trascuriamo la preghiera, anche se muta, svogliata, lamentosa, gridata. A volte il Signore finge di essere sordo e di dormire, ma è sempre sveglio e piange con noi, soffre con noi, pronto a intervenire al momento opportuno, come con gli apostoli sul lago di Genezaret durante la tempesta.

 

Ci chiede solo di fidarci, di affidarci, di confidare in Lui, nella Sua volontà, perché, come ricorda il sommo poeta Dante: ‘in sua voluntade è nostra pace’.

 

Anch’io vi ho sinceramente nella mente, nel cuore e nella preghiera quotidiana.

 

Vi saluto, vi auguro ogni bene e vi benedico,

 

Vostro don Giovanni

MIEI CARI: GRAZIE PER LE VOSTRE ATTENZIONI

 

Miei Cari:

 

dopo il mio ricovero natalizio in ospedale a Desio per una broncopolmonite, con scompenso cardiaco, sto trascorrendo la convalescenza a casa. Sto complessivamente meglio, anche se ancora un po’ debole e stanco.

 

Trascorro le mie giornate pregando, leggendo, telefonando, rispondendo ai messaggi di I Phone, a tutte le persone che gentilmente si sono interessate alla mia salute.

 

Le ringrazio di tutto cuore, ricordando a tutti che l’affetto dei familiari e degli amici è la prima e più efficace medicina per un ammalato.

 

Io cerco di ricambiare le vostre attenzioni con altrettanto affetto e con la preghiera, perchè il Signore conceda a ciascuno tanta salute, serenità e fede.

 

Vostro don Giovanni           

ANNO NUOVO, VITA NUOVA PER DON GIOVANNI

 

Anche il Natale 2014, come già quello del 2013, l’ho trascorso all’Ospedale di Desio. Proprio mentre Gesù Bambino nasceva nella grotta di Betlemme, io ansimavo su una barella del 118 a causa di una brutta bronco– polmonite, con conseguente crisi respiratoria.

 

Rimasi all’ospedale di Desio fino a Capodanno, poi sono ritornato a casa, pur continuando le cure di antibiotici e di pillole, che mi accompagneranno per un po’ di tempo.

 

Parecchi Cesanesi si sono gentilmente interessati alle mie condizioni di salute, alcuni mi hanno perfino fatto visita a Desio. Desidero ringraziarli tutti, assicurandoli che ho celebrato per tutti loro una Messa di ringraziamento e di riconoscenza.

 

Nel congedarmi dall’ospedale, i medici curanti, sono stati categorici: non potrà più fare quello che ha fatto finora, cioè muoversi in libertà, celebrare, predicare, parlare per ore al confessionale, prendere freddo…! La sua salute è molto compromessa e a nulla servirebbero le medicine,  senza un nuovo ritmo di vita!

 

Per un po’ di giorni rimasi abbattuto e depresso, ma poi riflettendo, pregando e ascoltando i consigli di alcuni amici, mi sono rasserenato, pensando che forse non era ancora il momento di smobilitare, ma solo di cambiare il metodo di presenza e di azione. Probabilmente non mi vedrete più (almeno per tutto l’inverno!), nel confessionale, o all’altare o sul pulpito, ma mi vedrete magari per strada, in qualche famiglia, in qualche negozio.... Userò maggiormente i social networks rispondendo ai vari messaggi che quotidianamente mi vengono inviati. La mia sarà una presenza meno vistosa, più discreta, ma spero non meno efficace.

 

E poi mi rimane sempre la preghiera, primo impegno di un sacerdote. Continuerò a celebrare ogni giorno la santa Messa, (anche se in privato), reciterò l’Ufficio divino, farò le adorazioni quotidiane, onorerò la Madonna con il Rosario intero, ecc.

 

Insomma, avrete capito che non ho né tempo, né voglia di morire adesso, ma mi rimetto alla Volontà del Signore, il Quale ‘non turba mai la gioia dei suoi figli, se non per procurarne loro una più sicura e più duratura’ (Alessandro Manzoni).

 

Vostro don Giovanni

MIEI  CARI,
 

BUON  NATALE  E  BUON  ANNO
 

GLI  AUGURI  DI  PAPA  FRANCESCO  E  MIEI

 

‘In questo giorno illuminato dalla speranza evangelica che proviene dall’umile grotta di Betlemme, invoco il dono natalizio della gioia e della pace per tutti, per i bambini e gli anziani, per i giovani  e le famiglie, per i poveri e gli emarginati.

 

Gesù, nato per noi, conforti quanti sono provati dalla malattia e dalla sofferenza; sostenga coloro che si dedicano al servizio dei fratelli più bisognosi.

 

Buon Natale e Buon Anno a tutti!’

 

Papa Francesco (Messaggio Urbi et Orbi 2013).

 

            Agli auguri di papa Francesco unisco anche i miei, meno importanti ma non meno sinceri e cordiali, per tutti i miei Parenti, i miei Comparrochiani di Santo Stefano, i miei Concittadini di Cesano Maderno, tutti gli Amici sparsi un po’ ovunque.

 

Auguro Buon Natale e Buon Anno anche a tutto il popolo del WEB che quest’anno ho imparato a conoscere attraverso Internet, I Phone, Facebook,  Twitter e Wats App. La mia famiglia spirituale si è allargata oltre misura fino ad abbracciare il mondo e ora ho più motivi per pregare  e per amare.

 

Il giorno di Natale e di Capodanno celebrerò la santa Messa per tutti, affinché Gesù Bambino benedica, conforti e aiuti ciascuno, donando la salute, il lavoro, la serenità e la fede.

 

Vostro Don Giovanni Tremolada

 

Santa Messa prenatalizia.
 

Associazione Anziani di Cesano Maderno,

celebrata nella sede di Binzago.

COME TELEFONARE A DIO

Il 10 Ottobre scorso, sulla Rivista ‘Il pellegrino di P. Pio’, e sul medesimo Portale di Facebook, pubblicati dal Santuario di San Giovanni Rotondo, è apparsa una pagina intitolata ‘Telefonata a Dio’, accompagnata da una fotografia di Papa Francesco al telefono, che ha fatto il giro del mondo con 17.000 condivisioni. Io stesso  ho ricevuto centinaia di Mails di osanna per papa Francesco.

Per questo motivo pubblico quella telefonata anche nel mio Sito (Don Giovanni Tremolada.it) e la rilancio su FB perché è veramente originale e spiega con una semplicità disarmante il senso e la pratica della preghiera.

Vuoi telefonare a Dio?

Controlla che il prefisso sia giusto…

Non comporre il numero senza pensarci bene,

per non fare una telefonata a vuoto.

Non irritarti quando senti il segnale di‘occupato’.

Attendi e riprova.

Sei certo di avere composto il numero giusto?

Ricorda che una conversazione telefonica con Dio

non è un monologo.

Non parlare continuamente tu, ma ascolta che cosa ha da dirti Lui.

Se la comunicazione si interrompe,

verifica se sei stato tu ad interrompere il collegamento.

Non abituarti a chiamare Dio unicamente in casi di emergenza,

scegliendo solo il numero di pronto intervento, ma anche per ringraziarlo.

Non telefonare a Dio solo nelle ore della ‘tariffa ridotta’,

ossia prevalentemente di domenica mattina.

Anche nei giorni feriali dovrebbe esserti possibile

Una breve chiamata ad intervalli regolari, anche per dirGli come sta

Ricordati che le telefonate con Dio sono senza scatti.

Non dimenticarti di chiamare Dio

che ti lascia incessantemente messaggi

sulla tua segreteria telefonica.

 

N.B. Se nonostante l’osservanza di queste norme,

la comunicazione risulta difficile,

rivolgiti con fiducia allo Spirito Santo,

Egli riattiverà la linea.

Se il tuo apparecchio non funziona per niente,

portalo al negozio di riparazione

che si chiama anche il Sacramento del perdono.

Qualsiasi apparecchio è garantito a vita

E sarà rimesso a nuovo da un trattamento gratuito.

RICORDO DI DON EMILIO FOSSATI - UN SACERDOTE AMICO DI CESANO

Don Emilio FossatiIl 10 novembre scorso è morto il sacerdote don Emilio Fossati, all’età di 87 anni e sacerdote da 63 anni.

Don Emilio era nato a Lecco e nella sua lunga vita di sacerdote aveva ricoperto diversi incarichi pastorali, tra i quali quello di collaboratore dell’Ufficio Catechistico diocesano.

        

Negli ultimi anni è stato assiduo e apprezzato confessore nel Duomo di Milano.

E’ stato il fondatore di una ‘Casa di spiritualità’ in un paese sopra San Carlo di Arona, nel Novarese.     

Negli ultimi anni, a seguito di un ictus, era ricoverato  presso la Casa di riposo ‘Il Melo’ di Gallarate, dove è morto.     

Lo ricordiamo con affetto e con riconoscenza anche per il bene che ha fatto alla parrocchia S. Stefano di Cesano Maderno, ai tempi del parroco mons. Emilio Meani, di cui era amico.
 

Don Emilio FossatiEra presente in tutte le Solennità liturgiche dell’Anno per le confessioni e per la predicazione.

Era amico di tante persone e famiglie di Cesano che l’hanno sostenuto nelle sue opere e che anche negli ultimi tempi andavano a confessarsi da lui a Gallarate.
 

Le su spoglie mortali riposano  nel cimitero di Cassano Magnano, accanto a quelle del suo primo parroco, al quale era rimasto sempre affezionato.
 

Mentre gli offriamo il nostro doveroso suffragio, lo preghiamo perché dal cielo continui ad intercedere per le persone di Cesano che l’hanno conosciuto e gli hanno voluto bene.

Ricordo personale di Paolo VI
 

MAGNIFICAT ANIMA MEA DOMINUM

 

Quante cose vorrei dire e scrivere in segno di stima, di affetto e di riconoscenza verso il Papa Paolo VI, in occasione della sua Beatificazione! Ma come fare? Sono tante, troppe le cose che vorrei e dovrei ricordare.

 

Ne scelgo solo una, quella che in questo momento sta in cima ai miei pensieri e ai miei sentimenti ed è per me la più entusiasmante: Paolo VI è il Papa (anche se nel 1958 era solo Arcivescovo di Milano) che mi ha ordinato Prete il 21 giugno 1958 (56 anni fa)!

 

A questo proposito ricordo solo un piccolo fatto.

 
Un mese prima della Ordinazione sacerdotale, precisamente il 27 maggio 1958, ebbi in Seminario un incontro personale con l’Arcivescovo, Mons. Gian Battista Montini (allora non era ancora Cardinale), il quale dopo un’amabile conversazione, stilò di suo pugno su una immagine con l’effigie di San Carlo Borromeo, che conservo gelosamente come una reliquia, l’espressione: ‘Magnificat anima mea Dominum’.

 

Quell’espressione è stata per me una espressione profetica e programmatica, che mi ha accompagnato per tutta la vita, finendo anche nel mio testamento spirituale.

 

Pertanto in occasione della beatificazione di Paolo Vi sento di dover cantare ancora a squarciagola il Magnificat, convinto di ottenere l‘intercessione della Madonna e del nuovo Beato.

 

Don Giovanni Tremolada

PREGHIERA ALLA SANTA FAMIGLIA

PER IL SINODO DEI VESCOVI

 

Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore dell’amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo.

 

Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del vangelo e piccole Chiese domestiche.

 

Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato, conosca presto consolazione e guarigione.

 

Santa Famiglia di Nazareth, il Sinodo dei Vescovi in corso a Roma, possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio.

 

Gesù, Maria e Giuseppe ascoltate, esaudite la nostra preghiera.

UN SANTO VISTO DA VICINO - FR. ETTORE  BOSCHINI

 

Conosco molti santi per aver letto la loro vita in tanti libri, ma ne ho visto solo uno da vicino: Fr. Ettore Boschini. L’ho frequentato per alcuni anni all’inizio della sua opera caritativa, quando dal Veneto è approdato a Seveso, aprendo, fra infinite difficoltà, la Casa Betania, il primo rifugio per barboni, prostitute, alcoolizzati, immigrati, malati mentali, ecc.

        

Andavo ogni sabato sera a celebrare la santa Messa e a confessare, prima nella piccola cappella dell’edificio, e poi nell’attuale chiesa della Madonna di Fatima, della quale era molto devoto.

        

Ho conosciuto bene Fr. Ettore perché ho visto come vestiva, come mangiava, dove dormiva, come parlava, come pregava, come trattava i suoi ospiti, ed ero certo di avere a che fare con un Santo!

        

Alcuni suoi comportamenti sembravano un pò strani, ma erano gesti profetici, che lui solo poteva compiere, perché era, ed è, un Santo! Tutti i Santi sono giudicati delle persone strane dal mondo, proprio perché sono persone di Dio e non del mondo.

        

Il 20 agosto 2004, era una domenica, mi trovavo all’aeroporto di  Linate per il ministero. Non appena seppi della sua morte, mi precipitai con un taxi alla Clinica San Camillo, dove era stato ricoverato per un po’ di tempo e dove è morto. Fui tra i primi a venerare la salma. I suoi funerali, celebrati nella Basilica di Sant’Ambrogio e presieduti dal card. Dionigi Tettamanzi, furono un trionfo.

        

Il card. Carlo Maria Martini, grande estimatore di Fr. Ettore, lo chiamava ‘gigante della carità’,       

 

Ora le spoglie mortali di Fr. Ettore riposano nella chiesa della Madonna di Fatima, a Seveso, in via Isonzo 90, insieme ai suoi figli prediletti.

        

Se avete modo di passare da Seveso, andate a dire un Gloria sulla sua tomba.

 

Sicuramente non verrete via a mani vuote!

 

Don Giovanni Tremolada

 

(Nel decennio della morte di Fr. Ettore (2004-2014)

FESTA DELLA MADONNA ASSUNTA
 

CON I COSCRITTI DELLA CLASSE 1934
 

PER L’80° COMPLEANNO

 

I Coscritti della Classe 1934, festeggeranno l’80° compleanno il giorno della Madonna Assunta, 15 agosto, in Pasquè, con il seguente programma: 

 

Ore 10.00: Santa Messa, nella piazzetta del Pasquè, concelebrata da don Angelo Pozzoli, già vicario di San Bernardo, e ora parroco di Cucciago con Senna comasco, che darà l’addio a Cesano, con don Giovanni Tremolada. 
 

La santa Messa sarà accompagnata dai canti del ‘Coro Famiglia Sala’, che già abbiamo avuto modo di ascoltare e di apprezzare lo scorso anno. 

 

Ore 16.00: Concerto  canoro del medesimo ‘Coro Famiglia Sala’, nella stessa piazza del Pasquè, offerto dai Coscritti 1934 alla popolazione di  Cesano Maderno, per renderla partecipe della loro festa. 

 

N:B: NEL CASO DI CATTIVO TEMPO, SIA LA MESSA CHE IL CONCERTO SI TERRANNO NELLA CHIESA DI SANTO STEFANO ALLA STESSA ORA. 

 

Pensando all’80° compleanno, mi sovviene un versetto del Salmo 89, che recita: ‘Settanta sono gli anni dell’uomo, 80 per i più robusti, ma passano in fretta e noi ci dileguiamo.

 

Insegnaci o Signore a contare i nostri giorni e acquisteremo la sapienza del cuore’. Secondo il Salmista  noi 80enni siamo tra i più robusti, ma non siamo inossidabili ed eterni. Quando una macchina invecchia, invecchia!

 

Si, si può trovare qualche pezzo di ricambio, ma non è possibile renderla nuova. Ecco allora la seconda parte del versetto citato:

 

Insegnaci o Signore a contare i nostri giorni e acquisteremo la sapienza del cuore’.

 

Siamo invitati ad essere più sapienti e a dare maggior valore ai giorni che passano. Non si tratta di avere delle paure sul futuro e di porre dei limiti alla Provvidenza, ma di utilizzare al meglio il tempo che ci verrà concesso facendo del bene 

Auguro  a tutti i Coscritti lunga vita e tanta serenità fino a quando il Signore vorrà!

(Io dovrei essere l’ultimo della Classe a partire (!), perché devo fare l’elogio funebre a tutti gli altri Coscritti!). 

Comunque vadano le cose, come credenti, abbiamo la certezza dell’esistenza del Paradiso, dove ci ritroveremo tutti a gioire per l’eternità. 

 
Nella santa Messa della Madonna Assunta pregherò per tutti i Coscritti e in particolare per quelli defunti (e sono tanti!).

 

Sento il bisogno e il dovere di manifestare tutta la mia riconoscenza ai miei Coscritti per il bene che mi hanno voluto durante tutti i miei 56 anni di Sacerdozio.

 

Non mi hanno mai abbandonato e sempre aiutato in ogni cosa e in ogni momento, e si sono sempre sentiti orgogliosi di avere un Coscritto prete.                     

 

Per concludere, mi viene in mente una espressione di San Paolo, che vorrei lasciare a tutti come monito e come augurio. Nella lettera ai Tessalonicesi dice: ’Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.

 

Ora aspetto la corono di gloria che il Signore mi ha promesso e che certamente non mancherà di darci’.

 

Con immenso affetto, Don Giovanni Tremolada
 

PERDONO D’ASSISI

Da venerdì mezzogiorno (1 agosto) a tutto sabato (2 agosto) prossimi,potremo acquistare l’Indulgenza plenaria del Perdono d’Assisi.

Grazie a questa Indulgenza plenaria, un’anima che si trova nel Purgatorio, a scontare la pena temporale dovuta ai propri peccati, può andare direttamente in paradiso.
 

E’ una promessa che il Signore ha fatto a San Francesco d’Assisi durante una visione avvenuta nel 1216 e che il Papa Onorio III ha poi esteso a tutta la Chiesa.


 L’Indulgenza
si può applicare, una sola volta,  ai vivi e ai defunti.

Le condizioni per acquistare l’Indulgenza sono quattro: la Confessione, (nella settimana precedente o seguente), la S. Messa con la Comunione, la recita del Credo e del Padre nostro, una preghiera per il Papa e la visita a una chiesa francescana, (o anche la nostra).
 

L’Indulgenza plenaria è una grande grazia del Signore e della Chiesa! Non sciupiamola, per pigrizia o per disattenzione! Quando saremo nel purgatorio rimpiangeremo queste occasioni perdute, e ci augureremo che altri lo facciano per noi. Gesù ha infatti detto: ‘Quello che desiderate che gli altri facciano a voi, voi fatelo agli altri.

AUGURI AGLI SPOSI E AI NONNI PER SANT’ANNA

 

Sabato prossimo, 26 luglio, ricorre la festa di Sant’Anna, moglie di San Gioachino, genitori di Maria, la Madonna. I vangeli canonici (accreditati ufficialmente dalla Chiesa) non parlano di loro, ma solo i Vangeli ‘apocrifi’, (accolti solo in parte dalla Chiesa), come il ‘Protovangelo di San Giacomo’ del 2° secolo d. C., che parla dei genitori della Madonna Non potendo avere figli, data la loro sterilità, Anna e Gioachino ricorsero alla preghiera e prodigiosamente Anna rimase incinta di Maria.

 

Sant’Anna è così diventata la patrona delle donne sterili, delle mamme in attesa e di quelle che hanno problemi connessi con la maternità.

 

Sant’Anna e San Gioacchino sono diventati anche patroni dei nonni, perché hanno collaborato con Maria e con San Giuseppe all’educazione del Bambino Gesù. E’ il fatto ricordato dalla pala d’altare del magnifico altare barocco della nostra chiesa, (alla mia destra), chiamato altare della Madonna o anche altare di Sant’Anna, che rappresenta la Madonna nell’atteggiamento di affidare a sant’Anna e a  San Gioacchino il piccolo Gesù, circondati dagli angeli.

 

Porgiamo gli auguri a tutte le donne che portano il nome di Anna, a tutte quelle che desiderano un figlio e non riescono ad averlo, e soprattutto ai nonni, che fanno un bene immenso collaborando e talvolta sostituendo i genitori nell’educazione dei nipotini, bene purtroppo non sempre riconosciuto e ricompensato.

Il 17 Giugno 2014 SUONERANNO GLI 80!

 

Martedì 17 Giugno 2014 sarà un giorno speciale per me, perché ricorrerà il mio 80° compleanno! Non vi dispiaccia se fermiamo l’attenzione su questo evento personale, che capita una sola volta nella vita.

Mi viene alla mente un versetto del Salmo 89, che dice: ’70 sono gli anni dell’uomo, 80 per i più robusti, ma tutti sono fatica e dolore, passano in fretta e noi ci dileguiamo. Insegnaci Signore a contare i nostri giorni e acquisteremo la sapienza del cuore’.

Io sono arrivato a 80 anni, quindi sono tra i più robusti, sia pure con un po’ di acciacchi. In questo sono fortunato perché nessuno dei miei familiari è arrivato a questo traguardo: il papà è partito a 64 anni, la mamma a 73 e il fratello a 71. E’ vero che oggi la scienza medica permette di varcare questa soglia e di arrivare  ai 90 e più anni, tuttavia l’80° rimane sempre un traguardo ragguardevole.

Non posso dire nemmeno che questi 80 anni ‘furono tutti fatica e dolore’, perché ci sono state anche giornate felici, piene di sole e di grazie. Certo che  ‘passano in fretta e noi ci dileguiamo’. Infatti mi sembra che ieri avevo 50 anni e l’altro ieri 25, mentre oggi sono agli 80! Il salmo conclude: ‘Insegnami o Signore a contare i miei giorni e avrò la sapienza del cuore’. D’ora in avanti ogni giorno sarà un regalo, che dovrò contare con sapienza e gratitudine.

 
In questo giorno mi vengono alla mente 4 sentimenti, che sono poi i 4 temi o tempi della preghiera cristiana.

 
* Il primo sentimento è di lode al Signore per la sua immensa bontà e magnanimità. Mi sovviene il Gloria a Dio nell’alto dei cieli, Il 3 volte Santo, il Te Deum, il Magnificat perché come in Maria, anche in me ‘L’onnipotente ha compiuto grandi cose’ e santo è il Suo Nome!

 
** Il secondo sentimento è di ringraziamento al Signore  per tutto ciò che mi donato nel campo naturale e soprannaturale, soprattutto per l’incommensurabile e insperato dono del Sacerdozio, che ricorderò sabato prossimo, 21 giugno, anniversario del mio 56° di Messa.

 
*** Il terzo sentimento consiste nella domanda di perdono. Quanti errori, quanti peccati, quante in corrispondenze alla Grazia e quanta ingratitudine verso le persone. Di tutto e a tutti chiedo sinceramente scusa, confidando nella infinita misericordia di Dio e nella comprensione degli uomini.

 
**** Il quarto sentimento consiste nella richiesta di grazie. Non ho grazie materiali da chiedere, perché ho già ricevuto il centuplo in questa vita e ora aspetto solo la vita eterna, secondo la promessa di Gesù. Però non chiedo di morire presto, ma solo di ‘abitare nella casa del Signore ancora per lunghissimi anni,’

 

L’ultimo pensiero alla Madonna, Madre di tutti i  credenti e dei sacerdoti Di Lei mi fido, a Lei mi affido, in Lei  confido, ora e sempre!

 

LA MADONNA DI LOURDES,
 

PATRONA DEGLI ANZIANI DI CESANO MADERNO

 
Si avvicina la festa della Madonna di Lourdes, che ricorda la prima apparizione della Madonna a Santa Bernardetta Soubirous, avvenuta l’11 Febbraio 1858.
 

Lourdes è una cittadina francese, sui Pirenei,  dove si recano in pellegrinaggio 5 milioni di persone all’anno, provenienti da tutto il mondo.

         
La Madonna di Lourdes è cara a tutti i credenti, in particolare ai malati, agli anziani, alle persone sole e in difficoltà.

         
La grotta di Lourdes è riprodotta oramai dovunque vi sono dei devoti della Madonna.

         
Una bellissima Grotta è stata riprodotta anche nel cortile dell’Associazione Anziani di Binzago.

         
Quando l’ho vista per la prima volta  sono rimasto felicemente sorpreso, ed ebbi subito come una folgorazione, una ispirazione: era il segno che la Madonna di Lourdes doveva diventare la patrona degli Anziani di Cesano Maderno.

         
L’idea è stata condivisa dal Direttivo dell’Associazione e il 10 dicembre 2013, quando è stata celebrata per la prima volta la santa Messa nella sede di Binzago è avvenuta la proclamazione ufficiale della celeste Patrona.

 
In occasione della prossima Festa della Madonna di Lourdes, onoreremo la nostra Patrona in due modi:
 

1) con la recita del santo Rosario nella sede di Binzago
 

2) con la benedizione di 6 piccole statue della Madonna,

 che 
verranno poi consegnate ai presidenti delle 6 sedi dell’Associazione: Cesano centro, San Bernardo, Mulinello, Snia, Binzago e Centro direttivo, perché vengano collocate in un punto dignitoso e ben visibile di ogni Sede, come segno di unità dell’Associazione e a garanzia della protezione della Madonna sui frequentatori dei vari Centri.

 
La Madonna di Lourdes  e santa Bernardetta Soubirous benedicano e proteggano tutti gli anziani di Cesano con le loro famiglie, donando loro la salute, il meritato riposo, la serenità e la fede.

 

Don Giovanni


 






Atto di affidamento alla Madonna


O Madonna di Lourdes, i pensionati e gli anziani di Cesano

Maderno, oggi ti eleggono loro celeste Patrona.

Siamo onorati di avere nel cortile della Sede centrale

dell’Associazione una Grotta, che ci ricorda quella di Lourdes, dalla

quale dispensi grazie  a tutti quelli che le chiedono.

Siamo onorati di avere la Tua immagine anche in ogni Sezione

cittadina della Associazione Anziani (Cesano centro, San Bernardo,

Mulinello, Cascina Gaeta, Binzago, e la sede centrale del Direttivo).

La tua immagine servirà a ricordarci che sei la nostra Madre,

che ci vuoi bene e che non ci lascerai mancare gli aiuti fisici e spirituali   

di cui abbiamo bisogno.

Madonna di Lourdes, nostra celeste patrona, concedi a tutti i tuoi

figli, ma in particolare agli anziani di Cesano e alle loro famiglie, la

salute, un meritato riposo, la serenità familiare e la fede. Amen!


BENEDIZIONE DELLE STATUE

Benedici o Signore queste immagini della Tua e nostra Mamma

Maria, che ci ricorda le sue apparizioni nella Grotta di Lourdes.
    
Fa che, portate ed esposte in ogni Sezione dell’Associazione

Anziani della Città, diventino segno di unità e di sicura protezione per

tutti gli anziani. Amen

LE MIE VACANZE NATALIZIE

 

Miei cari: desidero anzitutto ringraziare tutti coloro  che durante la mia degenza all’ospedale di Desio , hanno pregato per me e mi hanno onorato con la loro visita. Il Signore e la Madonna li benedicano e li rimeritino.
 

E’ stata una vacanza natalizia un po’ lunga, durata 23 giorni, dal 12 dicembre 2013 al 3 gennaio 2014.  Ho già provato però a trascorrere anche le vacanze pasquali a Desio!
 

Il guaio è stato provocato da una sudata maldestra durante la celebrazione di una Messa, che mi ha procurato una broncopolmonite con scompenso cardiaco. A ciò si è aggiunto poi anche la comparsa di un virus nel sangue, che i medici hanno cercato di debellare con antibiotici.
 

Il mio ‘reparto preferito’ all’ospedale di  Desio è la Cardiologia, dove oramai sono conosciuto  come ospite abituale e curato sempre con grande attenzione e professionalità. Anzi, vorrei anche da questo Sito esprimere la mia stima e la mia riconoscenza a tutto il Personale medico e paramedico della Sala di rianimazione, dell’Unità coronarica e del Reparto di Cardiologia. Un grazie cordiale anche al Cappellano, al Diacono e alla Suora che ogni giorno mi portavano l’Eucaristia.
 

Spiritualmente parlando, il mio soggiorno a Desio è stato come un Corso di Esercizi spirituali, nel quale ho meditato soprattutto sull’aspetto di sofferenza che caratterizza il Natale.
 
Il Natale è come una medaglia che presenta due facce: una di gioia (il Bambino, i doni, le luci, la famiglia, ecc.) e una di sofferenza (il viaggio a Betlemme, il rifiuto nella stamberga, la povertà della grotta, la fuga in Egitto, ecc.). Sono i due aspetti del Mistero pasquale: gioia e dolore.

 
Di solito viene ricordato solo l’aspetto della gioia, mentre quest’anno ho avuto la possibilità di meditare e di ‘sperimentare’ l’aspetto della sofferenza del Natale, non meno importante di quello della gioia. Posso quindi dire che anch’io ho vissuto un ‘bel Natale’, sia pure disteso in un letto d’ospedale.
 
Nella Notte santa ho potuto inaugurare il piccolo Presepe del Reparto di cardiologia, pregando insieme ad alcuni degenti e  qualche loro parente.

 
A Capodanno invece sono voluto rimanere sveglio fino a mezzanotte, per provare l’emozione dell’entrata nell’80° compleanno (1934- 2014), data che festeggerò con i miei Coscritti durante l’anno.

 
Di Cesano mi sono mancati un po’ gli incontri spontanei con i miei concittadini, in chiesa, per strada, al Gigante…, la santa Messa vespertina quotidiana con la breve riflessione e soprattutto le Confessioni…!

Spero di riprendere presto, con cautela ma con grande gioia, il mio servizio alla comunità.

Termino con gli auguri di Buon Anno a tutti, nel segno della Volontà di Dio, perché, come dice il grande Poeta: ‘Solo in Sua voluntade è nostra pace’.

Don Giovanni: anziano tra gli anziani

Permettete che mi presenti: sono don Giovanni Tremolada, prete da 55 anni, cesanese puro sangue, della classe 1934 (la classe di ferro!), alla soglia degli 80 anni!

Aspetto con ansia  il capodanno 2014 per provare l’emozione degli 80 anni!
Sono un cardiopatico, porto Pace maker e Defibrillatore, prendo dodici pillole al giorno! Eppure, ringraziando il Signore, sono vivo e vegeto!

Lo dico per incoraggiare tutti quelli che si trovano nelle mie stesse condizioni!
Mi riferisco alla santa Messa che ho avuto la gioia di celebrare con i miei concittadini coetanei, martedì 10 dicembre 2013, nella sede dell’Associazione Centrale Anziani di Binzago.
    Dopo i saluti rituali alle autorità civili, a tutti mi sacerdoti della Città, al Presidente onorario della Associazione, sig.ra Carla Crippa e al Presidente in carica, sig. Renato Borgonovo, ho celebrato la santa Messa in qualità di ‘Cappellano’ della Associazione. Sono diventato cappellano per elezione popolare (senza le primarie e le secondarie!), a seguito di una telefonata del Presidente dell’Associazione, il quale mi ha detto: ‘Accetti di fare il cappellano degli Anziani di Cesano?’. E io un po’ confuso (e ingenuo! non sapendo a quali rischi andavo incontro!), ma nello stesso tempo contento, ho risposto di sì!
        Dopo aver versato la mia quota associativa, sono stato regolarmente tesserato (n. 1405), ed ora sono a tutti gli effetti: un prete anziano tra gli anziani di Cesano.
    Alla santa Messa di martedì erano presenti: il Direttivo  e una rappresentanza delle cinque branchie dell’Associazione: Cesano centro, Binzago, San Bernardo, Cascina Gaeta e Villaggio Snia.  La sala-bar del Centro di Binzago, dove ho celebrato la santa Messa era piena zeppa!
    Nella omelia ho esposto le motivazioni di quella Messa. Era una Messa celebrata in una ‘periferia esistenziale’, per dirla con Papa Francesco. Tutte le volte che avevo celebrato la santa Messa per gli anziani defunti in chiesa, non avevo mai visto la presenza di un anziano, mentre a quella celebrata nella sede, ha visto la partecipazione di  un centinaio di anziani! E’ vero quindi che bisogna uscire di chiesa e andare nelle ‘periferie esistenziali’ a cercare le pecore!   
E’ stata anche una Messa di riparazione di tutte le… paroline, parolone, parolacce e… bestemmie (!) che spesso volano durante le conversazioni, soprattutto dei giocatori di carte. E’ stata una specie di disinfezione spirituale dell’ambiente. Ho  ricordato anche il proverbio: ‘La bestemmia gira, gira e poi ritorna su chi la tira!’. Meditate gente!
    E’ stata una Messa prenatalizia, in preparazione al santo Natale e don Giovanni ne ha approfittato per esaltare la bellezza della Confessione, nella speranza che qualche pecorella smarrita,,,ritrovi il sentiero!
    Ma la santa Messa è stata soprattutto l’occasione per proclamare la Madonna di Lourdes, l’Immacolata’, ‘Patrona’ dell’Associazione Anziani di Cesano Maderno.   Quando ho visitato il Centro per la prima volta, sono rimasto sorpreso e felice nel vedere la Grotta di Lordes nel cortile dell’Associazione e mi sono detto: ‘la Madonna sarà la ‘Patrona’ dell’Associazione e sarà festeggiata l’11 febbraio di ogni anno (anniversario delle apparizioni di Lourdes), a garanzia della protezione della Madonna su tutti gli anziani di Cesano.    
Al termine della Messa infatti, ho potuto deporre nella Grotta di Lourdes un vaso di bianchi ciclamini, come omaggio alla Madonna di tutti gli anziani della Città.
Ho poi lasciato all’Associazione una pergamena a ricordo del grande evento e alcuni libretti di preghiera, del mio 55° di sacerdozio.
    Dimenticavo una cosa importante. Al momento dell’Offertorio della Messa, il Presidente dell’Associazione, insieme a un socio, il sig. Natalino Maggioni, di Cascina Gaeta) , vero artigiano del legno, mi hanno offerto in dono per il mio 55° di sacerdozio, un Calice finemente lavorato a mano, dono che io ho molto gradito e nello stesso tempo ho voluto lasciarlo all’Associazione perché venga usato tutte le volte che si celebrerà la santa Messa nella sede.
    
    Non mi resta che ringraziare il Signore, la Madonna, San Giuseppe, il Direttivo dell’Associazione e tutti gli Anziani di Cesano per l’accoglienza riservatami, con la promessa che li frequenterò  e farò con entusiasmo quel poco che mi sarà possibile, sentendomi anziano tra gli anziani, amico tra gli amici, fratello fra i fratelli.
    La riunione si è chiusa con lo scambio degli auguri natalizi. Il Signore Gesù possa davvero rinascere in ciascuno, in ogni nostra famiglia e… anche nell’Associazione Anziani di Cesano. Don Giovanni

"EVANGELII GAUDIUM"
UN NUOVO DONO  DI PAPA FRANCESCO ALLA CHIESA

 
Domenica 24 novembre 2013 si è concluso l’Anno della fede, voluto dal papa emerito Benedetto XVI con il documento ‘Porta fidei’ e continuato con Papa Francesco con l’Enciclica ‘Lumen fidei’.

Lo scopo principale dell’Anno della fede era quello di rinnovare e rafforzare la fede nel mondo e in particolare in quello occidentale, che persiste nel non voler riconoscere le sue radici cristiane.    

Molte sono state le iniziative che hanno caratterizzato l’Anno della fede, iniziative che portavano a Roma sulla tomba dell’Apostolo Pietro, dove sono giunti 8 milioni e mezzo di pellegrini, provenienti da tutti i continenti.
 
Qualcuno potrebbe pensare che,
terminato l’Anno della fede, ora la si può mettere nel cassetto dei preziosi, sentendosi onorati e orgogliosi di possedereun tesoro. Non è così! L’Anno della fede è stato solo un richiamo, un invito a riscoprire il dono della fede, che ora bisogna continuare a  far crescere, a difendere, a diffondere,  a vivere.

 
L’Anno della fede ci ha insegnato che la fede è un dono, che dobbiamo continuamente chiedere allo Spirito Santo con l’invocazione: ‘Signore, io credo, ma aumenta la mia fede!’.

 
Questo è il senso del nuovo documento di Papa Francesco(in gergo ecclesiale chiamato ‘Motu’proprio’), intitolato ‘Evangelium gaudium’ , che verrà ufficialmente consegnato alla Chiesa domenica prossima in Piazza San Pietro, al termine di una solenne celebrazione.

 
Il titolo del documento esprime due cose:
1) che il Vangelo è già per se stesso gioia, gaudio, letizia, in quanto si identifica con Gesù.
2) In secondo luogo significa che il Vangelo comunica gioia in chi lo annuncia e in chi lo riceve.

 
A rendere particolarmente solenne la cerimonia, contribuirà la presenza in piazza San Pietro delle Reliquie dell’Apostolo Pietro (non  quelle della Tomba, che sono murate e non si possono rimuovere), ma quelle contenute in un Reliquiario che dal 1971, anno della scoperta delle Reliquie di San Pietro, si ritiene che siano parte delle ossa dell’Apostolo: ‘Ex ossibus beati Petri… esse putantur).

Il ‘ESORTAZIONE APOSTOLICA’ di Papa Francesco è stato presentato ufficialmente alla stampa martedì 26 novembre, e voi lo potrete trovare, riassunto e semplificato, nelle prossime settimanenel mio Sito: ‘don giovanni tremolada.it’

UN TESORETTO PER CESANO

Mi riferisco a un giovane ventenne, Michele Spotti, cesanese doc, violinista alla Scala, pianista e Direttore d’orchestra (a vent’anni!). Ha già diretto parecchi concerti, in Italia e all’estero’, il penultimo dei quali è stato un mese fa, al Teatro Mancinelli di  Orvieto, dove ha diretto ‘Le nozze di Figaro’, di Wolfang Amedeus Mozart, per contodell’Orchestra dell’Accademia di Siena.     

La sera del 31 ottobre 2013, al Conservatorio Musicale ‘G. Verdi’ di Milano, Michele ha diretto un Concerto di Musica Moderna di compositori del Novecento americano, europeo e italiano, con 26 orchestrali, tutti giovani!

Era la festa di halloween e in giro per la città c’erano dei gruppetti di ragazzi e adolescenti tattuati e mascherati, intenti a celebrare la festa delle zucche.

Invece, nella sala Puccini del Conservatorio di Milano, erano schierati sul palco 26 giovani, ciascuno con un strumento proprio, senza maschere, tutti belli, puliti e sorridenti, diretti da Michele in un concerto difficilissimo  e per questo applauditissimo dagli spettatori che affollavano la platea.

C’erano anche parecchi Cesanesi, venuti a Milano, con le macchine o con il treno.

Il concerto aveva richiesto ai giovani musicisti due mesi di preparazione e di sacrifici. Nessuna serata liberta, nessun weekend disponibile, niente pizza con gli amici, solo studio degli spartiti e prove all’infinito!

Hanno molto da imparare tutti i nostri ragazzi e giovani! Se vogliono raggiungere delle mete, devono sacrificarsi e rinunciare a tante cose, finchè non arriva la ricompensa dei sacrifici fatti. In cima all’Everest o al Cervino non si arriva in carrozza!

Gentilmente i familiari di Michele avevano invitato anche me al concerto di Milano e così ho potuto godermi uno spettacolo d’eccezione, che mi ha fatto sognare per tutto il tempo. Questo è il merito della musica moderna, quello di far leggere dietro lo spartito e le note eseguite, paesaggi fantastici, irraggiungibili con la ragione e il sentimento, ma raggiungibili solo con la fantasia.
 

Michele è stato molto elogiato e applaudito anche dai maestri del Conservatorio, soprattutto dal maestro Bruno Bonifacio, animatore del concerto, perché  vedono in lui una grande promessa.
 

Fin da piccolo Michele mostrava una intelligenza e una memoria non comuni, da enfant prodige, e soprattutto  una passione innata per la musica, favorita dai familiari e incoraggiata dalla Civica Accademia Musicale di Cesano Maderno, alla quale va il merito di aver introdotto Michele nel mondo fantastico della musica.

Michele non sa ancora di essere un grande talento e conserva la sua semplicità e modestia, tipica dei grandi e veri personaggi, e ci auguriamo che si conservi sempre così!

Michele si sta rivelando un vero tesoretto per Cesano, di cui la città potrà vantarsi in futuro.

Quando, al temine dei vari brani eseguiti, Michele si volgeva verso la platea per ricevere i meritati applausi, si vedeva brillare all’occhiello della impeccabile divisa nera, fatta preparare dalla mamma per l’occasione, un piccolo ‘gabbiano d’oro’, che ho avuto il piacere e l’onore di offrirgli come segno di stima e di affetto, e come auspicio per il suo futuro; di volare sempre più alto e lontano!

UNA FOTO CHE RALLEGRA E FA PENSARE


FESTA PATRONALE DI CESANO – GIORNATA SACERDOTALE

 
23 SETTEMBRE 2013
 

Questa foto mi è stata mandata recentemente da Don Vittorio Ferrari, Cesanese, da qualche anno missionario in Perù, insieme ad un altro nostro concittadino, Don Gian Battista Inzoli (Sacra Famiglia).
 
La foto non è datata, ma suppongo che si debba ritornare agli anni ’50-’60! Era il lunedì di una Festa patronale, caratterizzata come ‘giornata sacerdotale’, e il parroco, don Emilio Meani, aveva invitato a presiedere la Concelebrazione, mons. Giulio Oggioni, vescovo di Bergamo.
 
I sacerdoti erano i Confessori che venivano abitualmente a Cesano nelle feste solenni e rimanevano ospiti del parroco per una settimana.

 
La foto ritrae il gruppo dei sacerdoti sui gradini dell’ingresso principale della casa parrocchiale, verso C.so Libertà.
 

E’ una foto d’archivio preziosa, e ringrazio don Vittorio per avermela mandata.
 
E’ una foto che rallegra, perché ci ricorda tanti cari sacerdoti, e in particolare  ‘Quartetto inossidabile’, formato da don Emilio Meani, don Carlo Andreoni, don Carlo Mariani e don Pasquale Ripamonti, alla cui scuola sono cresciuti 12 seminaristi, diventati poi tutti sacerdoti. Io ero il maggiore del gruppo, il più anziano.

 
Nello stesso tempo la foto fa pensare, perché 12 dei 20 sacerdoti ritratti sono già partiti da tempo per il Paradiso e ora sono nostri intercessori.

Lascio ai lettori e ai visori del Sito il compito individuare i singoli sacerdoti e di appropriarne il nome.
 

Preghiamo per tutti questi sacerdoti che ci hanno fatto del bene e chiediamo a quelli defunti, che intercedano per ottenere qualche nuova vocazione alla parrocchia di Santo Stefano, che mancano da 16 anni!

 


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