CARI AMMALATI MAI DIMENTICATI
Purtroppo la malattia è una strettoia della vita attraverso la quale, o prima o poi, dobbiamo passare tutti..Ora, con papa Francesco, vorrei raccomandare di ‘non perdere mai la speranza’, sia di guarire fisicamente, sia spiritualmente, convinti che anche la malattia non è mai un castigo, ma una permissione divina intesa a giovare al nostro vero bene.
Utilizziamo tutte le risorse che la scienza ci offre, ma non trascuriamo la preghiera, anche se muta, svogliata, lamentosa, gridata. A volte il Signore finge di essere sordo e di dormire, ma è sempre sveglio e piange con noi, soffre con noi, pronto a intervenire al momento opportuno, come con gli apostoli sul lago di Genezaret durante la tempesta.
Ci chiede solo di fidarci, di affidarci, di confidare in Lui, nella Sua volontà, perché, come ricorda il sommo poeta Dante: ‘in sua voluntade è nostra pace’.
Anch’io vi ho sinceramente nella mente, nel cuore e nella preghiera quotidiana.
Vi saluto, vi auguro ogni bene e vi benedico,
Vostro don Giovanni |
MIEI CARI: GRAZIE PER LE VOSTRE ATTENZIONI
dopo il mio ricovero natalizio in ospedale a Desio per una broncopolmonite, con scompenso cardiaco, sto trascorrendo la convalescenza a casa. Sto complessivamente meglio, anche se ancora un po’ debole e stanco.
Trascorro le mie giornate pregando, leggendo, telefonando, rispondendo ai messaggi di I Phone, a tutte le persone che gentilmente si sono interessate alla mia salute.
Le ringrazio di tutto cuore, ricordando a tutti che l’affetto dei familiari e degli amici è la prima e più efficace medicina per un ammalato.
Vostro don Giovanni |
ANNO NUOVO, VITA NUOVA PER DON GIOVANNI
Rimasi all’ospedale di Desio fino a Capodanno, poi sono ritornato a casa, pur continuando le cure di antibiotici e di pillole, che mi accompagneranno per un po’ di tempo.
Parecchi Cesanesi si sono gentilmente interessati alle mie condizioni di salute, alcuni mi hanno perfino fatto visita a Desio. Desidero ringraziarli tutti, assicurandoli che ho celebrato per tutti loro una Messa di ringraziamento e di riconoscenza.
Nel congedarmi dall’ospedale, i medici curanti, sono stati categorici: non potrà più fare quello che ha fatto finora, cioè muoversi in libertà, celebrare, predicare, parlare per ore al confessionale, prendere freddo…! La sua salute è molto compromessa e a nulla servirebbero le medicine, senza un nuovo ritmo di vita!
E poi mi rimane sempre la preghiera, primo impegno di un sacerdote. Continuerò a celebrare ogni giorno la santa Messa, (anche se in privato), reciterò l’Ufficio divino, farò le adorazioni quotidiane, onorerò la Madonna con il Rosario intero, ecc.
Insomma, avrete capito che non ho né tempo, né voglia di morire adesso, ma mi rimetto alla Volontà del Signore, il Quale ‘non turba mai la gioia dei suoi figli, se non per procurarne loro una più sicura e più duratura’ (Alessandro Manzoni). Vostro don Giovanni |
MIEI CARI, BUON NATALE E BUON ANNO GLI AUGURI DI PAPA FRANCESCO E MIEI
Gesù, nato per noi, conforti quanti sono provati dalla malattia e dalla sofferenza; sostenga coloro che si dedicano al servizio dei fratelli più bisognosi.
Buon Natale e Buon Anno a tutti!’
Papa Francesco (Messaggio Urbi et Orbi 2013).
Auguro Buon Natale e Buon Anno anche a tutto il popolo del WEB che quest’anno ho imparato a conoscere attraverso Internet, I Phone, Facebook, Twitter e Wats App. La mia famiglia spirituale si è allargata oltre misura fino ad abbracciare il mondo e ora ho più motivi per pregare e per amare.
Il giorno di Natale e di Capodanno celebrerò la santa Messa per tutti, affinché Gesù Bambino benedica, conforti e aiuti ciascuno, donando la salute, il lavoro, la serenità e la fede.
Vostro Don Giovanni Tremolada |
Santa Messa prenatalizia. Associazione Anziani di Cesano Maderno, |
COME TELEFONARE A DIO
Per questo motivo pubblico quella telefonata anche nel mio Sito (Don Giovanni Tremolada.it) e la rilancio su FB perché è veramente originale e spiega con una semplicità disarmante il senso e la pratica della preghiera. Vuoi telefonare a Dio? Controlla che il prefisso sia giusto…Non comporre il numero senza pensarci bene, per non fare una telefonata a vuoto. Non irritarti quando senti il segnale di‘occupato’. Attendi e riprova. Sei certo di avere composto il numero giusto? Ricorda che una conversazione telefonica con Dionon è un monologo. Non parlare continuamente tu, ma ascolta che cosa ha da dirti Lui. Se la comunicazione si interrompe, verifica se sei stato tu ad interrompere il collegamento. Non abituarti a chiamare Dio unicamente in casi di emergenza, scegliendo solo il numero di pronto intervento, ma anche per ringraziarlo. Non telefonare a Dio solo nelle ore della ‘tariffa ridotta’, ossia prevalentemente di domenica mattina. Anche nei giorni feriali dovrebbe esserti possibile Una breve chiamata ad intervalli regolari, anche per dirGli come sta… Ricordati che le telefonate con Dio sono senza scatti. Non dimenticarti di chiamare Dio che ti lascia incessantemente messaggi sulla tua segreteria telefonica.
N.B. Se nonostante l’osservanza di queste norme, la comunicazione risulta difficile, rivolgiti con fiducia allo Spirito Santo, Egli riattiverà la linea. Se il tuo apparecchio non funziona per niente, portalo al negozio di riparazione che si chiama anche il Sacramento del perdono. Qualsiasi apparecchio è garantito a vitaE sarà rimesso a nuovo da un trattamento gratuito. |
RICORDO DI DON EMILIO FOSSATI - UN SACERDOTE AMICO DI CESANO
Don Emilio era nato a Lecco e nella sua lunga vita di sacerdote aveva ricoperto diversi incarichi pastorali, tra i quali quello di collaboratore dell’Ufficio Catechistico diocesano.
Negli ultimi anni è stato assiduo e apprezzato confessore nel Duomo di Milano. E’ stato il fondatore di una ‘Casa di spiritualità’ in un paese sopra San Carlo di Arona, nel Novarese. Negli ultimi anni, a seguito di un ictus, era ricoverato presso la Casa di riposo ‘Il Melo’ di Gallarate, dove è morto. Lo ricordiamo con affetto e con riconoscenza anche per il bene che ha fatto alla parrocchia S. Stefano di Cesano Maderno, ai tempi del parroco mons. Emilio Meani, di cui era amico.
Era amico di tante persone e famiglie di Cesano che l’hanno sostenuto nelle sue opere e che anche negli ultimi tempi andavano a confessarsi da lui a Gallarate. Le su spoglie mortali riposano nel cimitero di Cassano Magnano, accanto a quelle del suo primo parroco, al quale era rimasto sempre affezionato. Mentre gli offriamo il nostro doveroso suffragio, lo preghiamo perché dal cielo continui ad intercedere per le persone di Cesano che l’hanno conosciuto e gli hanno voluto bene. |
Ricordo personale di Paolo VI MAGNIFICAT ANIMA MEA DOMINUM
Ne scelgo solo una, quella che in questo momento sta in cima ai miei pensieri e ai miei sentimenti ed è per me la più entusiasmante: Paolo VI è il Papa (anche se nel 1958 era solo Arcivescovo di Milano) che mi ha ordinato Prete il 21 giugno 1958 (56 anni fa)!
A questo proposito ricordo solo un piccolo fatto.
Quell’espressione è stata per me una espressione profetica e programmatica, che mi ha accompagnato per tutta la vita, finendo anche nel mio testamento spirituale.
Pertanto in occasione della beatificazione di Paolo Vi sento di dover cantare ancora a squarciagola il Magnificat, convinto di ottenere l‘intercessione della Madonna e del nuovo Beato.
Don Giovanni Tremolada |
PREGHIERA ALLA SANTA FAMIGLIAPER IL SINODO DEI VESCOVI
Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del vangelo e piccole Chiese domestiche.
Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato, conosca presto consolazione e guarigione.
Santa Famiglia di Nazareth, il Sinodo dei Vescovi in corso a Roma, possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio.
Gesù, Maria e Giuseppe ascoltate, esaudite la nostra preghiera. |
UN SANTO VISTO DA VICINO - FR. ETTORE BOSCHINI
Andavo ogni sabato sera a celebrare la santa Messa e a confessare, prima nella piccola cappella dell’edificio, e poi nell’attuale chiesa della Madonna di Fatima, della quale era molto devoto.
Ho conosciuto bene Fr. Ettore perché ho visto come vestiva, come mangiava, dove dormiva, come parlava, come pregava, come trattava i suoi ospiti, ed ero certo di avere a che fare con un Santo!
Alcuni suoi comportamenti sembravano un pò strani, ma erano gesti profetici, che lui solo poteva compiere, perché era, ed è, un Santo! Tutti i Santi sono giudicati delle persone strane dal mondo, proprio perché sono persone di Dio e non del mondo.
Il card. Carlo Maria Martini, grande estimatore di Fr. Ettore, lo chiamava ‘gigante della carità’,
Ora le spoglie mortali di Fr. Ettore riposano nella chiesa della Madonna di Fatima, a Seveso, in via Isonzo 90, insieme ai suoi figli prediletti.
Se avete modo di passare da Seveso, andate a dire un Gloria sulla sua tomba.
Sicuramente non verrete via a mani vuote!
Don Giovanni Tremolada
(Nel decennio della morte di Fr. Ettore (2004-2014) |
PERDONO D’ASSISI
Grazie a questa Indulgenza plenaria, un’anima che si trova nel Purgatorio, a scontare la pena temporale dovuta ai propri peccati, può andare direttamente in paradiso. E’ una promessa che il Signore ha fatto a San Francesco d’Assisi durante una visione avvenuta nel 1216 e che il Papa Onorio III ha poi esteso a tutta la Chiesa.
Le condizioni per acquistare l’Indulgenza sono quattro: la Confessione, (nella settimana precedente o seguente), la S. Messa con la Comunione, la recita del Credo e del Padre nostro, una preghiera per il Papa e la visita a una chiesa francescana, (o anche la nostra). L’Indulgenza plenaria è una grande grazia del Signore e della Chiesa! Non sciupiamola, per pigrizia o per disattenzione! Quando saremo nel purgatorio rimpiangeremo queste occasioni perdute, e ci augureremo che altri lo facciano per noi. Gesù ha infatti detto: ‘Quello che desiderate che gli altri facciano a voi, voi fatelo agli altri. |
AUGURI AGLI SPOSI E AI NONNI PER SANT’ANNA
Sant’Anna è così diventata la patrona delle donne sterili, delle mamme in attesa e di quelle che hanno problemi connessi con la maternità.
Sant’Anna e San Gioacchino sono diventati anche patroni dei nonni, perché hanno collaborato con Maria e con San Giuseppe all’educazione del Bambino Gesù. E’ il fatto ricordato dalla pala d’altare del magnifico altare barocco della nostra chiesa, (alla mia destra), chiamato altare della Madonna o anche altare di Sant’Anna, che rappresenta la Madonna nell’atteggiamento di affidare a sant’Anna e a San Gioacchino il piccolo Gesù, circondati dagli angeli.
Porgiamo gli auguri a tutte le donne che portano il nome di Anna, a tutte quelle che desiderano un figlio e non riescono ad averlo, e soprattutto ai nonni, che fanno un bene immenso collaborando e talvolta sostituendo i genitori nell’educazione dei nipotini, bene purtroppo non sempre riconosciuto e ricompensato. |
Il 17 Giugno 2014 SUONERANNO GLI 80!
Mi viene alla mente un versetto del Salmo 89, che dice: ’70 sono gli anni dell’uomo, 80 per i più robusti, ma tutti sono fatica e dolore, passano in fretta e noi ci dileguiamo. Insegnaci Signore a contare i nostri giorni e acquisteremo la sapienza del cuore’. Io sono arrivato a 80 anni, quindi sono tra i più robusti, sia pure con un po’ di acciacchi. In questo sono fortunato perché nessuno dei miei familiari è arrivato a questo traguardo: il papà è partito a 64 anni, la mamma a 73 e il fratello a 71. E’ vero che oggi la scienza medica permette di varcare questa soglia e di arrivare ai 90 e più anni, tuttavia l’80° rimane sempre un traguardo ragguardevole. Non posso dire nemmeno che questi 80 anni ‘furono tutti fatica e dolore’, perché ci sono state anche giornate felici, piene di sole e di grazie. Certo che ‘passano in fretta e noi ci dileguiamo’. Infatti mi sembra che ieri avevo 50 anni e l’altro ieri 25, mentre oggi sono agli 80! Il salmo conclude: ‘Insegnami o Signore a contare i miei giorni e avrò la sapienza del cuore’. D’ora in avanti ogni giorno sarà un regalo, che dovrò contare con sapienza e gratitudine. |
LE MIE VACANZE NATALIZIE
E’ stata una vacanza natalizia un po’ lunga, durata 23 giorni, dal 12 dicembre 2013 al 3 gennaio 2014. Ho già provato però a trascorrere anche le vacanze pasquali a Desio! Il guaio è stato provocato da una sudata maldestra durante la celebrazione di una Messa, che mi ha procurato una broncopolmonite con scompenso cardiaco. A ciò si è aggiunto poi anche la comparsa di un virus nel sangue, che i medici hanno cercato di debellare con antibiotici. Il mio ‘reparto preferito’ all’ospedale di Desio è la Cardiologia, dove oramai sono conosciuto come ospite abituale e curato sempre con grande attenzione e professionalità. Anzi, vorrei anche da questo Sito esprimere la mia stima e la mia riconoscenza a tutto il Personale medico e paramedico della Sala di rianimazione, dell’Unità coronarica e del Reparto di Cardiologia. Un grazie cordiale anche al Cappellano, al Diacono e alla Suora che ogni giorno mi portavano l’Eucaristia.
Spero di riprendere presto, con cautela ma con grande gioia, il mio servizio alla comunità. Termino con gli auguri di Buon Anno a tutti, nel segno della Volontà di Dio, perché, come dice il grande Poeta: ‘Solo in Sua voluntade è nostra pace’. |
Don Giovanni: anziano tra gli anziani Aspetto con ansia il capodanno 2014 per provare l’emozione degli 80 anni! Lo dico per incoraggiare tutti quelli che si trovano nelle mie stesse condizioni! |
"EVANGELII GAUDIUM"
Lo scopo principale dell’Anno della fede era quello di rinnovare e rafforzare la fede nel mondo e in particolare in quello occidentale, che persiste nel non voler riconoscere le sue radici cristiane. Molte sono state le iniziative che hanno caratterizzato l’Anno della fede, iniziative che portavano a Roma sulla tomba dell’Apostolo Pietro, dove sono giunti 8 milioni e mezzo di pellegrini, provenienti da tutti i continenti. Il ‘ESORTAZIONE APOSTOLICA’ di Papa Francesco è stato presentato ufficialmente alla stampa martedì 26 novembre, e voi lo potrete trovare, riassunto e semplificato, nelle prossime settimanenel mio Sito: ‘don giovanni tremolada.it’ |
UNA FOTO CHE RALLEGRA E FA PENSARE
Questa foto mi è stata mandata recentemente da Don Vittorio Ferrari, Cesanese, da qualche anno missionario in Perù, insieme ad un altro nostro concittadino, Don Gian Battista Inzoli (Sacra Famiglia). E’ una foto d’archivio preziosa, e ringrazio don Vittorio per avermela mandata. Lascio ai lettori e ai visori del Sito il compito individuare i singoli sacerdoti e di appropriarne il nome. Preghiamo per tutti questi sacerdoti che ci hanno fatto del bene e chiediamo a quelli defunti, che intercedano per ottenere qualche nuova vocazione alla parrocchia di Santo Stefano, che mancano da 16 anni! |