INAUGURAZIONE  DELLA NUOVA PISTA DI LINATE

Come ex cappellano dell’aeroporto di Milano-Linate per 25 anni, ricordo la penultima volta in cui è stata rifatta la pista di decollo e di atterraggio di Linate. Era l’agosto del 2002.

 

Ricordo che durante i lavori, ogni giorno ‘volavo’ con la mia Golf, zizagando sulla pista tutta mia, per andare ad incontrare i lavoratori e per seguire un po' i lavori la cui complessità non avrei mai immaginato. 

 

E’ stata una esperienza interessantissima! Terminati i lavori, mi sarebbe piaciuto tanto celebrare una santa Messa di ringraziamento sulla nuova pista con tutto il personale delle Ditte interessate ai lavori, ma purtroppo non eravamo riusciti ad accordarci sull’ora della celebrazione (era una domenica) per cui ho dovuto ripiegare su una Messa celebrata nella cappella.  Il giorno dopo però mi sono recato sulla pista e poi sono salito sulla torre di controllo per benedire dall’alto la nuova pista e tutto l’aeroporto.

 

Vorrei intanto complimentarmi con i dirigenti di Linate per l’intelligente uso dei Socials per la riapertura dell’aeroporto, indicando tutti i servizi, ma non ho trovato nessun accenno alla Cappella e all’importante servizio religioso che rende agli operatori e ai passeggeri.

 

Bisognerà rimediare!

 

Intanto nei prossimi giorni verrò in incognito a rivedere il ‘mio’ aeroporto e avrò certamente modo di apprezzare ancora di più le novità di quella che è stata la mia seconda casa per 25 anni!

 

Don Giovanni

 

AGLI ANZIANI DI CESANO MADERNO

NOVITA’, SALUTI E E AUGURI

PER IL NUOVO ANNO SOCIALE

MIEI CARI ANZIANI: è da un po' di tempo che non ci vediamo e non ci sentiamo, se non con pochi. Ho sentito perciò il bisogno di scrivervi per salutarvi e per anticiparvi qualche notizia e qualche novità che riguarderà soprattutto il nuovo anno.


La prima grande novità è che d’ora in avanti non arriverà più a casa il giornalino cartaceo ‘CENTOPRIMAVERE’ dell’Associazione Anziani di Cesano Maderno, ma il giornalino verrà pubblicato in INTERNET, da cui lo potremo rilevare, stampandolo personalmente, o magari facendoci aiutare da qualche familiare.

Questo nuovo sistema
di stampa e di diffusione del Giornalino ha i suoi vantaggi e svantaggi.

Ci sono degli indiscutibili vantaggi:
come annullare le spese di stampa, di posta, possibilità di aggiornare le notizie, ecc., ma purtroppo ci sono anche degli svantaggi, perché non tutti possiedono e hanno familiarità con il computer, o hanno problemi di vista, ecc.
Le critiche a questo proposito sono e saranno tante, però come in tutte le cose, bisogna sempre guardare avanti cercando di superare le difficoltà in vista di un bene maggiore.

Il SITO attuale, che si trova già nel Computer alla voce ‘CENTOPRIMAVERE’ dell’Associazione,
è ben impostato,però sarà possibile migliorarlo nei prossimi mesi, perché è stato affidato a dei tecnici dei Socials che stanno lavorando alacremente, assicurando che sarà pronto per Natale e per il Nuovo Anno.

Naturalmente, tra le varie Rubriche del Giornalino: ildirettivo, i bilanci, le gite, i soggiorni, ecc. ci sarà anche uno spazio per il Cappellano dell’Associazione, per richiamare e sottolineare i momenti più importanti della vita dell’Associazione medesima.

Una seconda novità riguarderà il nuovo anno sociale 2017-2018 esarà data dalle elezioni del nuovo Consiglio dell’Associazione, che sarà eletto nel mese di gennaio 2018, augurandoci che vengano scelte delle persone capaci, che si dedichino con tutte le loro energie a rendere viva l’Associazione, che attualmente conta 1.400 Soci, nei suoi 5 Centri: Cesano Centro, Binzago, Mulinello, San Bernardo e Snia.


Una terza notizia riguarda la santa Messa a suffragio dei Soci dell’Associazione, che quest’anno non è stata ancora celebrata. Essa avrà un carattere cittadino esarà celebrata nella sede centrale dell’Associazione, abbinandola alla Benedizione natalizia.

Una quarta notizia riguarda l’Assemblea ordinaria dell’Associazione Anziani che si terrà il prossimo venerdì, 27 ottobre, alle ore 15.

E’ superfluo dire che io vi seguirò con tutta la mia buona volontà e con tanto affetto, assicurandovi la mia compartecipazione a tutte le iniziative (secondo le mie possibilità di salute!) e soprattutto vi seguirò con la preghiera che già faccio ogni giorno nella santa Messa per tutti e per ciascuno.

Don Giovanni

 

Cesano Maderno 13 Ottobre 2017

(NB. L’articolo viene pubblicato contemporaneamente in Facebook!)

IMPEGNI SACERDOTALI ATTUALI
di don Giovanni Tremolada nella Parrocchia di S.Stefano


Rev.do sig. Parroco, don Stefano Gaslini: come ‘sacerdote residente senza incarichi pastorali’, nella parrocchia di Santo Stefano di cui lei è novello parroco, desidero informarla personalmente del mio piccolo contributo pastorale che riesco a dare con immensa gioia a questa comunità che mi ha generato alla grazia, che mi ha sempre accolto e ri-accolto nei 7 anni del mio pensionamento ministeriale.
Come già saprà, la mia salute è molto precaria, oltre che per l’età avanzata, anche per il tumore alla gola che mi ha raggiunto l’anno scorso e che mi dà qualche noia! Ma ‘il Signore ha dato e il Signore ha tolto! Sia benedetto nei secoli il Signore!’ (Giobbe).
Nonostante ciò, con la grazia di Diio, riesco a fare ancora qualcosa, che vorrei specificarle:

- La prima cosa è sinceramente la Preghiera di intercessione, alla quale cerco di dare il primo posto nella giornata (dalla Santa Messa a…. Compieta!). Come già sa, ho la fortuna e la grazia di avere come co-inquilino Gesù Eucaristia!

- In questa cornice principale cerco di inserire qualcosa d’altro come:

- La preparazione scritta della predica domenicale (150 copie che vengono distribuite in chiesa, a mie spese, fin dal giovedì antecedente la domenica.

- Il contatto con una ottantina di ammalati e anziani, (che visito trimestralmente per i Sacramenti e raggiungo telefonicamente quasi ogni mese per i saluti).

- Visite settimanali alla Casa di riposo mos. Meani, passando camera per camera, di solito al venerdì pomeriggio.

- 10 ore settimanali di confessioni (tra domenica e giorni feriali) in Santo Stefano.

- Contatti sistematici con l’Associazione cittadina degli Anziani di cui sono Il Cappellano (L’Associazione conta 1.400 Iscritti, nei 5 Centri cittadini: Cesano Centro, Binzago, Molinello, San Bernardo e SNIA).

- Contatti quotidiani con i Mass Media, soprattutto con Facebook, Twitter, WhatsApp, ecc. rispondendo a quelli che mi interpellano a vario titolo

- Tenere aggiornato il mio SITO INTERNET personale (www.dongiovannitremolada.it) con 6 Rubriche.

- Contatti telefonici mensili con i miei compagni sacerdoti (26 ancora viventi su 37!) e trimestrali con i Sacerdoti nativi, o che hanno lavorato a Cesano (una ventina circa!).

- Purtroppo devo seguire un po' anche le faccende di casa e l’’Eremo’ (il balcone giardino, che in questo tempo è un angolo di paradiso! )

- Desidererei tanto poter celebrare la santa Messa quotidiana in chiesa con gente, ma la voce ancora non me lo permette! Pertanto, in settimana celebro privatamente in casa, mentre alla domenica e nelle feste, con-celebro in chiesa, di solito alle ore 10.

 

N.B. Desidero ricordarle che il mio servizio pastorale in Santo Stefano è completamente gratuito: solo per la gloria di Dio e per riconoscenza alla mia gente che mi ha sempre voluto bene e che continua a volermene!
Dalla parrocchia di Santo Stefano, per mia esplicita volontà, non ho mai ricevuto un Euro e continuerò su questa strada! Vivo dello stipendio e della pensione che la Chiesa dà a ciascun sacerdote. Anche le offerte delle sante Messe feriali che celebravo in chiesa fino allo scorso anno, le lasciavo alla parrocchia.
Da 7 anni non mi sono assentato dalla parrocchia per vacanze, né d’inverno, né d’estate.
Concludo con un sincero augurio per la sua salute e per il suo ministero nella Comunità Pentecoste, che sicuramente sarà fruttuoso e benedetto.
Unisco un caro saluto a papà e mamma, pregando il Signore che glieli conservi a lungo.

Suo aff.mo in Cristo don Giovanni Tremolada

Cesano Maderno 25 Settembre 2017

MIEI CARI BARIANESI

BUON 50° COMPLEANNO DELLA PARROCCHIA S. GIUSEPPE LAVORATORE

Il 1° maggio ricorre la festa di San Giuseppe lavoratore, patrono della parrocchia di Bariana di Garbagnate Milanese, la quale quest’anno ricorda il suo 50° di vita. La parrocchia è stata fondata infatti nel 1966 dal card. Giovanni Colombo, che mi ha inviato come Primo Parroco. Allora la parrocchia era formata da 1200 anime, mentre oggi sono triplicate.

Sono rimasto a Bariana 10 anni, dal 1966 al 1976, il tempo sufficiente per familiarizzare con i fedeli e per preparare con loro alcune strutture ricreative e pastorali che hanno interessato anche le comunità circostanti.

Attualmente la parrocchia di Bariana fa parte della Comunità pastorale Santa Croce di Garbagnate Milanese, che comprende 4 parrocchie.

In occasione del 50° di vita della parrocchia di Bariana sono lieto di salutare tutti i sacerdoti e i fedeli che la compongono e la animano, assicurando loro la mia perenne gratitudine e il mio indelebile ricordo e affetto.


Unisco l’augurio, accompagnato dalla preghiera, che la comunità cresca sempre di più nella fede e nell’amore per il Signore e per i fratelli.


La Madonna Immacolata, compatrona della parrocchia, e San Giuseppe Lavoratore, benedicano e proteggano sempre Bariana.

Don Giovanni Tremolada


Primo Parroco

RIFLESSIONE PROPOSTA DA DON GIOVANNI TREMOLADA AI GRUPPI TELEMATICI DI CESANO MADERNO DURANTE LA SANTA MESSA PRENATALIZIA CELEBRATA PRESSO IL  RISTORANTE ‘IL FAUNO’ DI PALAZZO BORROMEO LUNEDI 21 DICEMBRE 2015

SALUTI

Desidero anzitutto salutare tutti e ciascuno dei presenti a questa manifestazione laica e religiosa prenatalizia in quanto fruitori dei moderni Social Network, e in particolare di Facebook, Twitter, Watsapp, You Tube, Integram, ecc., che in Cesano Maderno raggruppano circa 9000 persone.

Un saluto particolare al ‘Coro Famiglia Sala’, formato dai due genitori e da 5 figli, che accompagneranno questa Messa prenatalizia riscaldandoci la mente e il cuore e aiutandoci a pregare.

 

UN PO’ DI STORIA DI INTERNET

Internet nasce negli anni ’60 del secolo scorso negli Stati Uniti come strumento di difesa e di comunicazione scientifica. Negli anni ’90 diventa una rete di comunicazione mondiale,   che attualmente collega centinaia di milioni di Computer. Internet offre molti servizi. Tra i quali il WWW (World=mondo: Wide=ampio Web=contenitore, rete), che significa la Rete di comunicazione più ampia del mondo, i cui utenti sono attualmente circa 3 miliardi. Il ricercatore svizzero che ha scoperto nel 1991 il WWW è Tim Berners Lee, del quale si è parlato molto nei giorni scorsi. Per collegarsi ad Internet occorre semplicemente un Modem e eventualmente una ADSL per velocizzare la comunicazione.

Internet oggi è sinonimo di globalizazione. Possedere un Sito in Internet significa possedere una vetrina sul mondo, farsi conoscere dappertutto. (Anch’io possiedo un Sito in Internet (da anni- anche quando ero cappellano dell’aeroporto di Linate). Per trovare il Sito basta cercare in Internet: ‘don giovani tremolada.it’).

In questo grande contenitore che è Internet sono sorte nel tempo alcune strutture specifiche di comunicazione che sono Google, YouTube, FB, Twitter, WhattsApp, Instagram, ecc.

 

FACEBOOK

Il Social Network Facebook è sorto nel 2004 in America per conto di alcuni Universitari che intendevano coltivare i rapporti di amicizia tra di loro. In un secondo tempo ha allargato gli orizzonti, diventando il Social dell’informazione e dell’amicizia di tutto il mondo. Attualmente Facebook è  il Social più diffuso nel mondo, secondo soltanto a Google, e conta circa 1 miliardo e 800 milioni di fruitori. (E’ notizia di qualche giorno fa che l’inventore di FB supermiliardario, Mr. Zukenbek, avendo avuto un figlio, ha deciso con la moglie di donare il 90% dei suoi beni ad opere di solidarietà nel mondo. E’ una buona notizia anche per noi che usiamo FB, perché così diventiamo partecipi di questo bene).

        

I GRUPPI DI CESANO

Cammin facendo, fra gli utenti di Facebook, si sono formati dei Gruppi, i quali condividendo una idea  o una iniziativa, si propongono di diffonderla, o in un raggio ristretto di amici, o addirittura di renderla pubblica per tutti gli utenti. 

Anche la Città  di Cesano Maderno è animata da alcuni di questi Gruppi, sorti spontaneamente nel corso di questi anni.        

Attualmente se ne conoscono 7 che raggruppano più di 9 mila persone. (Potremmo dire che è una Parrocchia telematica). Non sempre e non tutte queste persone appaiono quotidianamente sullo schermo di FB, ma tutte sono potenzialmente fruitrici, sia per l’inserimento personale dei Post, sia per la conoscenza dei Post inseriti da altri.

I Gruppi noti fin’ora a Cesano, amici di FB sono:

 

Gruppo ‘Sei di Cesano se…’ con 4.500 adesioni
Gruppo ‘Amici del Teatro Caffè’ con 1.500 adesioni
Gruppo ‘Le formichine’ con 1.014 adesioni
Gruppo ‘Gli irriducibili’ con    827 adesioni
Gruppo  ‘Maria Ausiliatrice’ con    150 adesioni
Gruppo ‘S.O.S’ con    730 adesioni
Gruppo ‘Amici della torrefazione’ con     250 adesioni
Gruppo ‘de la caretela’ con     107  adesioni
  TOT.    9.078

 

Ogni Gruppo è guidato da alcuni ‘Amministratori’ che provvedono all’organizzazione del Gruppo e ne dettano le norme di partecipazione.

I vari Gruppi hanno lo scopo di favorire le reciproche conoscenze fra gli associati e informare circa le iniziative promosse dal Gruppo, che possono essere di tipo culturale, sportivo, caritativo e religioso. 

Lo scopo ultimo dei Gruppi è quello di formare una mentalità di rispetto delle persone e delle cose comuni,  e  invitare alla collaborazione a beneficio della Comunità.

Spesso i vari Post di Facebook, fanno anche da ‘coscienza critica’ di ciò che avviene nella Comunità locale e per questo interpellano anche gli Amministratori civici del Comune di Cesano, che abbiamo invitato, ma che non vediamo presenti.

 

UTENTI ED ESTIMATORI DI FACEBOOK

Un grande estimatore dei Mass Media  e degli strumenti tecnologici è Papa Francesco, il quale in più occasioni, ha ribadito l’utilità e la bontà di questi strumenti, chiamandoli ‘autentici doni di Dio’ e affermando con convinzione che ‘il futuro sarà tecnologico’. Pertanto esorta la Chiesa ad utilizzare questi strumenti per portare in tutte ‘le periferie esistenziai’, la Parola di Dio. La Santa Sede usa abitualmente i Social Network. Ventanni fa, per volontà di San Giovanni Paolo II, il Vaticano entrava in Internet con un suo Sito, denominato: ‘Vatican.va’. 

Tre anni fa, il 12 settembre 2012 l’emerito Papa Benedetto XVI apriva un account specifico su Twitter : @Pontifex. Un Tweet è un messaggio composto da 144 lettere dell’alfabeto che può avere un contenuto migliore di un lungo discorso.

Papa Francesco usa quotidianamente Twitter per far giungere il suo ‘cinguettio’, il suo messaggio,  fino ai confini del mondo, superando i 25 milioni di Follower. I suoi tweet  sono pubblicati in 9 lingue: dall’arabo al latino, dall’italiano all’inglese raggiungendo potenzialmente  tutti gli abitanti della rete.

Recentemente è uscito anche un libro scritto da un gesuita, P. Spadaro direttore della Rivista Civiltà Cattolica, intitolato significativamente: ‘Quando la fede si fa social’. Tanto basta per indicare l’attenzione e la stima che la Chiesa nutre verso questi mezzi tecnologici di comunicazione moderna.

 

Tra i vari membri dei Gruppi telematici di Cesano e fra gli utenti abituali dei Social Network, soprattutto di Facebook, ci sono anch’io, sacerdote, don Giovanni Tremolada,   e partecipo alle attività di ciascun Gruppo, senza però essere membro esclusivo di nessuno, come mi pare debba essere la funzione di un sacerdote in questi Gruppi.  Il sacerdote deve essere al servizio di tutti, naturalmente nelle cose che gli competono. In questa occasione desidero offrire  tutta la mia disponibilità  per essere di aiuto in qualche modo ai singoli Gruppi, e nel contempo ringrazio per la buona accoglienza accordatami dai vari Gruppi negli ultimi due anni, e intendo  mostrare tutta la stima, affetto e collaborazione a ogni singolo utente.

 

MOTIVAZIONI DELL’INCONTRO

 

Vi chiederete il perché di questa riunione dei Gruppi telematici e dei navigatori di Internet,  alla vigilia oramai del Natale, e per di più vi chiederete il senso della celebrazione di una Messa in un luogo profano,  in un albergo- ristorante come il Fauno del Palazzo Borromeo e non in una chiesa?

Le motivazioni sono diverse:

- anzitutto desideravo segnalare alla comunità l’esistenza e l’importanza di questi Gruppi, dato che i più, anche tra gli utenti di uno Smart Phone o di un Iphone non li conoscono.

- desideravo poi  favorire la conoscenza e la collaborazione fra i diversi Gruppi. A volte nei singoli Gruppi possono sorgere dei personalismi e degli antagonismi, che con una conoscenza reciproca più approfondita potrebbero essere evitati.

La cosa non deve meravigliare e tanto meno scandalizzare perché lo schermo  di FB rappresenta uno spaccato della vita del mondo, in cui c’è il bene e il male, il buon grano e la zizzania, che devono crescere insieme. Dobbiamo abituarci a convivere in questo mondo, anche se è un mondo strano e malato,

Io sono però personalmente convinto che l’uso di questi Social tecnologici, in particolare di FB,  fa più più bene che male. Naturalmente è uno strumento che va usato con intelligenza,  con discernimento e con prudenza, cosa che deve riguardare soprattutto gli educatori, dai genitori, agli insegnanti e a tutti coloro che sono a contatto con la gioventù.

 

IL LUOGO DELLA CELEBRAZIONE

Il luogo di questa manifestazione, un Albergo-Ristorante invece di una chiesa, non deve meravigliare, sia perché è in sintonia con Papa Francesco, il quale continua a parlare di ‘Chiesa in uscita’, sia perché per me è cosa abituale avendo operato per un po’ di anni nella Pastorale del Turismo della Diocesi di Milano, che aveva lo scopo non di aspettare la gente in chiesa per evangelizzarla, ma di andare a cercarla nei luoghi dove vive e opera per diversi motivi, di lavoro, di studio o di svago. Ho celebrato più volte negli aeroporti, nelle stazioni sciistiche, nei campeggi, negli alberghi, ovunque potevo incontrare gente. I luoghi tradizionali di educazione religiosa, come la chiesa, l’oratorio, le associazioni, ecc. sono ancora valide, ma non sono esclusive. I ragazzi e i giovani si trovano anche all’oratorio, ma sono di più quelli che sono nei bar, nei dancing, ecc. ed è  lì che la Chiesa li de raggiungere. Certo che la cosa non è una cosa facile e anche un po’ rischiosa (!), ma mille difficoltà non fanno un dubbio che questa è la nuova strada da seguire. Non bisogna aver paura delle critiche dei bigotti e talvolta anche dei religiosi, delle religiose, e di quelli che dicono: si è sempre fatto così…! perché la novità gioverà anche a loro nel tempo, per aprirli alla nuova mentalità.

Del resto Gesù predicava anche nelle Sinagoghe al sabato, ma ogni giorno predicava sul lago di Genezaret, sulla montagna, per le strade, ovunque trovava  gente da istruire e da guarire fisicamente e spiritualmente. Così deve fare la Chiesa.

L’8 dicembre scorso è iniziato l’Anno Santo, il Giubileo della Misericordia, il primo Giubileo nell’era dei Social. Quale contributo possono dare i Social Network alla buona riuscita del Giubileo? Un contributo importantissimo! Non tanto considerandoli come strumenti per diffondere direttamente il messaggio della misericordia, ma considerandoli come una casa, un ambiente di vita,  in cui condividere le varie esperienze di misericordia attivate in tutto il mondo.

 

RIFLESSIONE SUL NATALE

Ma vi è un altro motivo sul quale vorrei soffermarmi, quello propriamente religioso, anche se potrebbe sembravi una riflessione un po’ singolare:

Il termine inglese ‘Facebook’ è formato da due parole: face (faccia) e book (libro).

Sapete chi ha usato per primo Facebook? Non gli universitari di Harvard nel 2004, ma Dio stesso, il quale, ‘nella pienezza dei tempi’, ha deciso di manifestarsi agli uomini mostrando il suo Volto, la sua faccia (face) attraverso un libro (book) che è il Vangelo. Dio infinito, eterno, onnipotente, onnisciente, si è manifestato nel volto (face) di un Bambino, di Gesù Bambino, nel primo Natale di 2015 anni fa, in Palestina, in una grotta di Betlemme e la storia di questo Bambino è racchiusa in un libro (book) che è il vangelo.

 

+ Gesù è venuto sulla terra per manifestarci il vero Volto di Dio, cioè la sua essenza, la sua natura, la sua vita trinitaria,  che possiamo conoscere e contemplare solo attraverso il Volto di Gesù, cioè attraverso la sua umanità.

 

Stiamo celebrando il Giubileo voluto tenacemente da Papa Francesco come ‘Anno della misericordia’ di Dio verso gli uomini e degli uomini tra di loro. Sarà un Anno di grazia da non sciupare, ma da utilizzare al meglio, non solo mettendo in pratica le Opere di misericordia corporali e spirituali (le ricordate ancora dal Catechismo?), ma accostandosi soprattutto al Sacramento della misericordia per eccellenza che è la Confessione.

 

Fin quando però saremo sulla terra, potremo conoscere il Volto di Gesù (face) solo indirettamente, attraverso il Vangelo (book, il libro per eccellenza), mentre dopo la morte conosceremo Gesù, non più attraverso un libro, il vangelo, ma Lo vedremo direttamente ‘Faccia a faccia’, ‘così come Egli è’, dice San Paolo (face to face). In questa visione di Dio consisterà la nostra felicità eterna, il nostro paradiso. In paradiso non sarà più necessario Facebook, Twitter, WhatsApp, You Tube, per comunicare con Dio, perché lo vedremo e lo possederemo.

 

+ Ritornando al prossimo Natale, ci accorgiamo che il dono più grande che possiamo chiedere a Gesù non è quello delle cose materiali, ma quello di conoscere sempre meglio nella fede il suo Volto, la sua umanità, la sua divinità, la sua misericordia, il suo amore per gli uomini.. Un grande cardinale, milanese di origine e bolognese di adozione, perché è stato arcivescovo di Bologna per molti anni, recentemente scomparso, diceva che ‘molti cristiani a Natale fanno festa senza sapere chi è il festeggiato’, danno più valore alla cornice che al quadro, all’apparenza che alla realtà. Parlano di regali, di pranzi, di cene, di settimane bianche o di soggiorni marini,  ma non sanno perché e come si deve festeggiare, dando il primo posto all’anima e non al corpo.

 

+ Gesù venendo sulla terra ha mostrato il Suo Volto umano. E’ un richiamo e un dovere anche per noi riconoscerlo in ogni uomo e donna, soprattutto se poveri e sofferenti. Il  Natale di quest’anno è connotato da tanti fatti dolorosi che hanno turbato il mondo intero. Non possiamo non ricordare le vittime di tante atrocità e il dolore di tante famiglie. Il Natale ridoni a loro la rassegnazione e la serenità e susciti in ciascuno di noi il desiderio e la volontà di pace.

 

CONCLUSIONE

Per concludere. Riferendoci al Social Network WHATSAPP potremmo chiederci: e adesso: at now whatsapp? Che cosa facciamo? Che cosa succede? Succede che continuiamo la Messa, continuiamo la nostra preghiera con la fiducia e la speranza che tutti questi mezzi telematici e tecnologici servano per far crescere nel mondo la fratellanza, la solidarietà e la pace.

 

Don Giovanni Tremolada

MIEI CARI BARIANESI, GRAZIE DAGLI AMICI DEL BURUNDI

 

Miei cari Barianesi: ho ricevuto dal Parroco di Garbagnate Milanese, don Claudio Galimberti, e dal Vicario di Bariana, don Claudio Colombo, la somma di E 900/00 (novecento) come frutto della Campagna missionaria quaresimale 2014-2015, somma da destinare alla Missione nel Burundi (Paese del Centro Africa).

 

         I più anziani fra di voi ricorderanno che negli anni 1966-1976 la parrocchia di Bariana  era gemellata con una Missione povera del Burundi, dove, con il contributo generoso dei Barianesi, era stata costruita una piccola chiesa, una piccola, scuola e una casetta per il missionario.

 

         Nel 1974 ero stato invitato ad inaugurare la chiesetta, cosa che feci con grande  trasporto e soddisfazione, ricevendo tutti gli onori che sarebbero spettati a voi, veri protagonisti del gemellaggio.

 

Allora avevo  portato ai ragazzi e agli adulti della Missione, parecchi doni consegnatitmi dai Barianesi. Avevo poi lasciato anche come ricordo personale della visita il Calice della mia prima santa Messa, regalo dei miei genitori.

 

         Dopo la mia partenza da Bariana nel 1976, era sceso il silenzio sul gemellaggio del Burundi, finchè nel giugno 2014, provvidenzialmente, ho ripreso i contatti con la Missione africana e ho saputo che la chiesetta costruita 40 anni fa, era stata demolita perché i cristiani del Villaggio di Rwiri da 500, sono diventati oggi 7000 (!) e quindi la chiesetta era insufficiente per la comunità.

 

Venni a sapere inoltre che la gente del posto, con grandi sacrifici, aveva iniziato la costruzione della nuova chiesa, preparando con le loro mani i mattoni, andando a prendere la sabbia  con i secchi al fiume, ecc. ma aveva subito dovuto desistere per la mancanza di fondi.

 

Poiché io ho sempre avuto l’idea di lasciare sulla terra un segno di riconoscenza al Signore per il dono inestimabile del Sacerdozio, ho capito che il Signore mi richiamava là a completare l’opera della chiesa.

 

Mandai subito un Bonifico! I lavori sono ripresi immediatamente e nella notte di Natale 2014, veniva celebrata la prima santa Messa nella nuova chiesa. Ha la capienza di una cattedrale e misura m. 38x18, e può contenere 2500 persone sedute.

 

Ora il Parroco, P. Giorgio Ndagiijmana, Suor Vivina e i parrocchiani di Rwiri mi hanno invitato nuovamente ad inaugurare la nuova chiesa, e non è improbabile, salute permettendo, che accetti l’invito. Desidererei tanto celebrare una santa Messa nella nuova chiesa. Però questa volta non andrò da solo, ma con una rappresentante di Bariana.

 

Naturalmente, se dovessimo andare, consegneremo anche la vostra offerta, come segno della vostra partecipazione all’iniziativa.

 

Nei prossimi mesi vi terrò informati sugli sviluppi della situazione. Il mese di luglio è un po’ turbato perché nel Burundi vi sono le Elezioni politiche.

 

Per ora non mi resta che ringraziarvi, complimentandomi per l’apertura missionaria della parrocchia e per la vostra generosità, assicurandovi che… non vi ho mai dimenticati e mai vi dimenticherò!.

 

Vostro don Giovanni..

SULLE ALPI FRANCESI

UN CIMITERO ALPINO

AI FAMILIARI DELLE VITTIME DELLA SCIAGURA AEREA

A distanza di una settimana dalla enorme sciagura aerea avvenuta il 24 marzo 2015 sulle Alpi francesi, dove hanno perso la vita 150 persone, tedeschi, francesi, spagnoli e di altre nazionalità,  mentre le cronache dei Media vanno sempre più diradandosi, io vorrei indirizzare questa lettera ai familiari, ai parenti e agli amici delle Vittime, per esprimere loro il mio sincero cordoglio personale e per assicurare alle Vittime la mia costante preghiera.

 

In questi giorni non li ho mai dimenticati e continuerò a farlo per condividere il loro inconsolabile dolore. L’ho fatto e lo farò perché anch’io ho vissuto in prima persona, in qualità di Cappellano dell’aeroporto di Linate, una simile sciagura l’8 ottobre 2001, quando vi è stata una collisione tra un Cessna privato e un aereo della Compagnia svedese SAS, con la conseguente morte di 118 persone e un solo sopravvissuto.

 

Quante cose potrei e vorrei dire per averle sperimentate in quell’occasione! Mi rivedo tra i soccorritori, insieme alle Forze dell’Ordine e ai molti Volontari, in cerca dei Resti delle Vittime per poterle riconoscere, benedire e dare loro una degna sepoltura. Vi assicuro che la ricognizione delle salme produce uno strazio tale nei familiari che rimarrà indimenticabile per sempre.

 

Per questo vorrei dare un fraterno consiglio ai familiari. Lasciate che i Resti dei vostri Cari rimangano lassù tra le cime innevate, unite come in una famiglia, vicino al Paradiso. Quella zona di montagna potrebbe diventare un Cimitero alpino, un Sacrario, da potere sempre raggiungere con il pensiero, con lo sguardo, con l’affetto e con la preghiera. La montagna è il luogo per eccellenza dell’incontro con Dio, come per Mosè sul  Monte Sinai.

 

Siate certi che i vostri Cari sono tutti in Paradiso! A certificarlo è il sacrificio innocente delle loro vite, che è simile a quello di Gesù sul Golgota, che ha meritato la salvezza dell’umanità. E’ la certezza che ci accompagna in questa Settimana Santa, che è una Settimana di Passione, ma anche di Resurrezione.

 

In questi giorni mi tornano insistentemente alla mente e nel cuore le parole e la musica struggente di un canto popolare di montagna, intitolato ‘Signore delle cime’, composto da Bepi De Marzi cinquantanni fa per un amico vittima della montagna e che io trascriverò al plurale. 


Esso recita:

Signore delle Cime

Dio del cielo, signore delle cime
dei nostri amici hai chiesto alla montagna
ma ti preghiamo,
ma ti preghiamo,
su nel paradiso, su nel paradiso, lasciali andare
per le tue montagne.

Santa Maria Signora delle nevi,
copri col bianco soffice mantello,
i nostri amici, i nostri fratelli,
su nel paradiso, su nel paradiso, lasciali riposare
tra le tue montagne.

RICORDO DI MONS. EMILIO MEANI NEL 15° ANNINERSARIO DELLA MORTE

Il 1° marzo di 15 anni fa, moriva mons. Emilio Meani, parroco per 40 anni, (dal 1952 al 1992) della parrocchia di Santo Stefano in Cesano Maderno. Lo ricordiamo con stima, affetto e riconoscenza per ‘le grandi opere’  che ha compiuto tra noi. Tante sono state le opere materiali: 5 chiese (San Pio X, Maria Ausiliatrice, San Giuseppe, la Cripta, oltre agli abbellimenti della nostra ‘cattedrale’), la nuova Casa parrocchiale, la Casa delle Associazioni e, per finire, il Centro giovanile Don Bosco, che allora era all’avanguardia nella Diocesi di Milano.

Ma non sono state queste le opere principali di don Emilio. La sua cura e preoccupazione maggiore è sempre stata per la vita spirituale della comunità, attraverso le solenni liturgie,  l’accurata e abbondante predicazione, la comodità delle confessioni (nelle feste c’erano fino a 13 confessori a disposizione per diversi giorni), la cura degli ammalati, l’interesse per la gioventù, le molte Associazioni laiche. In quegli anni sono fiorite ben 11 vocazioni sacerdotali, oltre a molte vocazioni religiose maschili e femminili. Si potrebbe dire che erano altri tempi, ed è vero, ma restano sempre una meta alla quale tendere anche oggi. Papa Francesco ripete spesso che ‘senza la memoria del passato, non c’è futuro’.

Personalmente sento doveroso questo ricordo perché don Emilio, è sempre stato per me un padre, un maestro e un amico, da quando ero seminarista fino agli anni del mio ministero sacerdotale.  

Nel ricordo vorrei includere anche i sacerdoti di quel tempo: don Carlo Andreoni, don Carlo Mariani e don Pasquale Ripamonti, oltre alla sorella di don Emilio, sig.na Lina, che ha consumato la vita al servizio del fratello e della parrocchia di Santo Stefano..

Alla stima, alla riconoscenza e all’affetto mio e della comunità, uniamo la nostra preghiera, per ricambiare quella che lui fa dal paradiso per noi, come ci ha assicurato nel suo Testamento spirituale.

Don Giovanni

CARI AMICI, BUONA QUARESIMA E SANTA PASQUA

 

Carissimi: vi scrivo all’inizio della Quaresima e della Santa Pasqua. Tra le tante cose che vorrei dirvi, ne scelgo una soltanto, che ritengo la più importante.

 

La Quaresima è importante perché è un tempo di riflessione, di preghiera, di penitenza, ecc., ma la Pasqua è molto più importante della Quaresima. La Quaresima non è fine a se stessa, ma è solo la preparazione al grande Mistero della Santa Pasqua.
Come la macchina, il treno, l’aereo sono importanti, ma sono solo dei mezzi che portano a una destinazione, così la destinazione ultima della Quaresima è la Santa Pasqua, che ripete, rinnova, riattua la morte e la resurrezione di Gesù, verità che formano il fondamento della fede cristiana.

 

La fede non serve solo per aiutarci a superare le difficoltà in questa vita, ma per darci la certezza che, dopo questa vita, ce n’è un’altra, molto più importante e più bella, che è la vita con Gesù risorto e che sarà una vita eterna.

 

Un giorno ci ritroveremo tutti in paradiso con Gesù risorto, con la Madonna, con San Giuseppe, con tutti i Santi, con i nostri Cari defunti , con i nostri Amici che abbiamo conosciuto su questa terra, e vivremo con loro felici per sempre.
Questa è la vera fede cristiana! San Paolo dice: ‘Se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede, ma poiché Cristo è veramente risorto, allora risorgeremo anche noi’.

 

Purtroppo, l’ultima statistica che ho letto in una Rivista diceva che anche fra i cristiani che frequentano la Messa domenicale, sono solo il 15% quelli che credono nella resurrezione del corpo e nella vita eterna. Ciò significa che molti pensano di essere cristiani, ma in realtà non lo sono, anche se vanno a Messa, dicono il Rosario e fanno opere di bene, perché tutte queste cose servirebbero ben poco, se dopo la morte, ci fosse solo il vuoto e il nulla.

Che senso avrebbe vivere in questa valle di lacrime, se con la morte finisce tutto?

 

Quindi la Pasqua è importantissima per un cristiano! La  Pasqua non riguarda solo l’al di là, ma noi possiamo già viverla su questa terra, principalmente attraverso due Sacramenti: l’Eucaristia e la Confessione. 

La Messa domenicale in particolare si identifica con la Pasqua settimanale, e la Confessione è il sacramento che ci rende partecipi della morte al peccato e alla resurrezione di Gesù, cioè della Sua Pasqua.

 

Per concludere: vorrei invitarvi caldamente alla frequenza alla Messa domenicale, e non solo nel giorno di Pasqua, ma tutte le domeniche, e così invitarvi a confessarvi non solo una volta all’anno, a Pasqua, ma più spesso, in tutte le ricorrenze liturgiche dell’anno.

 

Da ultimo: desidero salutare tutti, con un arrivederci presto, e con un cordiale augurio di BUONA QUARESIMA e di SANTA PASQUA.

 

Don Giovanni.

 

LETTERA APERTA AGLI AMICI DI ‘SEI DI CESANO M. SE…’

NEL 1° COMPLEANNO DEL GRUPPO (7 Febbraio 2015 )

 

 

* Grazie per la vostra amicizia

 

Sono tanti quelli che mi chiedono l’amicizia in FB e naturalmente io la concedo a tutti, senza domandare a ciascuno chi è e che cosa fa. Gesù non cercava la carta di identità alle persone che incontrava.

Era felice solo di incontrarle. Per cui sono qui a dirvi sinceramente ‘grazie’ per avermi accolto tra i vostri amici e come membro del Gruppo ‘Sei di Cesano M. se…’.

Non sono io che onoro il Gruppo, ma siete voi che mi onorate della vostra conoscenza e amicizia.

 

A dire il vero c’è un altro motivo che mi rallegra: il fatto che siete un gruppo giovane e di giovani, singoli o coppie. Questo fatto mi attrae molto, sull’esempio del grande Papa San Giovanni Paolo II, il quale diceva che a stare con i giovani si diventa giovani.

Pertanto, è una mia particolarità: non appena vedo comparire in FB o nel ‘Cittadino’  un gruppo composto da giovani (sia un gruppo corale, o culturale, o sportivo…) vado subito a bussare discretamente, magari con un messaggino, per avere notizie, per essere accolto, se non come amico, almeno come estimatore.

 

* Grande rispetto per il Gruppo

 

Desidero fugare un pensiero che, può essere, faccia capolino  in qualcuno. Se un prete si avvicina al Gruppo, presto diventeremo un Gruppo ecclesiale, come Comunione e Liberazione, come l’Azione Cattolica, o….quant’altro! Lungi da me questi pensiero, e da voi questa preoccupazione. Il vostro, il ‘nostro’ Gruppo  è un gruppo assolutamente autonomo, di ispirazione laica e libera, del quale fa parte anche un prete. Nei tempi e nei modi opportuni potrò se mai dire la mia, sempre con grande rispetto sulla vita e sulle attività del Gruppo, come ogni altro membro.

 

Nei giorni scorsi qualcuno ha scritto in FB: ‘DON GIOVANNI UNO DI NOI’’ E’ il più bel complimento che mi potevate fare. Desidero proprio essere uno di voi, sia come prete che come cesanese. San Paolo nella Lettera agli Ebrei definisce il prete ‘Un uomo scelto dal popolo e a disposizione del popolo’. Così voglio essere anche io!

 

Per me è una grande gioia  quando sono in strada, o al supermercato, o in un negozio, sentirmi chiamare: ‘Ciao don Giovanni, come stai?’, saluto che anch’io ricambio sempre quando incontro una persona, anche se non la conosco. Io saluto tutti!

 

Quando qualcuno ha saputo che mi sono avvicinato al Gruppo si è amabilmente preoccupato per qualche parola grossa o per qualche foto un po’ osè che può apparire in FB. In questo senso state tranquilli che sono ben vaccinato.

Nella mia lunga vita ho imparato a vedere il bene, che è tanto ed è dappertutto, anche nel nostro Gruppo, mentre il male è sempre relativo, anche se fa più chiasso del bene.

 

Se qualcuno volesse poi conferire con me personalmente, sappia che la porta di casa è sempre aperta (Corso Libertà, 5, 1° piano – sopra la Banca Intesa), che il numero del Cellulare è pubblico, che in Internet c’è il mio Sito personale (don Giovanni Tremolada. It), che l’I Phone è sempre disponibile e potete mandarmi messaggi via FB, via Twitter, via Watts App, messaggi ai quali risponderò puntualmente.

 

* Come intendo il Gruppo ‘Sei di Cesano M. se…

 

Intendo il Gruppo ‘Sei di Cesano M. se…’ come una ‘periferia esistenziale’ per dirla con Papa Francesco, il quale non si stanca di esortare i cristiani ad uscire dalle chiese per andare ovunque a dire che Dio esiste, che c’è Gesù Cristo e che ci ama personalmente.

Il Signore non è solo in chiesa, ma ovunque c’è qualcuno che crede in Lui, e nel nostro Gruppo sono ancora tanti, se non tutti, che credono.

        

La Chiesa conserva i suoi luoghi tradizionali di educazione alla fede: la chiesa, l’oratorio, le associazioni, ma non sono più luoghi esclusivi, la Chiesa di oggi è una Chiesa in uscita’ che si rende presente soprattutto negli ‘ospedali da campo’, per dirla ancora con Papa Francesco.

        

I giovani di Cesano si trovano oggi anche nei luoghi tradizionali , ma si trovano soprattutto al Bar Caffè di Virginio Villa, nei ristoranti (‘Il Fauno’ compreso!), nei dancings, nei centri di fitness, ecc., ed è là che li dobbiamo raggiungere.

        

* Che cosa può fare un prete in un Gruppo come il nostro?

 

Anzitutto può condividere la conoscenza e magari qualche confidenza. Credo che i miei 81 anni di età e i miei 57 di sacerdozio, mi abbiano insegnato qualche cosa, che ora posso condividere con altri con una parola, con un consiglio, con una raccomandazione.

 

E quando proprio non posso fare nulla di tutto questo, mi rimane sempre LA PREGHIERA, della quale potete stare certi, con la quale affido al Signore, alla Madonna e ai Santi i vostri problemi, con la certezza che in un modo o in un altro, verranno risolti.

(Ci tengo a dire che non sono solo un semplice ‘cristiano’, ma un ‘Ministro’ di Dio, che ha un diritto di prelazione di essere ascoltato ed esaudito).

 

* Come vedo io oggi il Gruppo ‘Sei di Cesano se…’.

 

Anzitutto sono colpito dal numero di persone che compongono il Gruppo! Se ho letto bene in FB. sono quasi 3.500! Quelli però che partecipano alle attività del Gruppo sono relativamente poche, tranne in qualche manifestazione particolare (come l’ultima in piazza Esedra per ‘Baci ed abbracci’…). In FB appaiono quotidianamente i soliti nomi: Simone, Mauro, Emmanuela, Roberta, Gianni… che si limitano a qualche scambio di auguri o a qualche commento a notizie del giorno.

 

Viene spontanea la domanda: tutti gli altri o le altre dove sono? Secondo me il Gruppo è un po’ come un gruppo di viaggiatori senza una meta precisa da raggiungere. Secondo me manca un punto di riferimento e di vera aggregazione. Sono belle le iniziative spontanee per una cena, per un ballo, per una festa, per gli scambi di auguri,  (guai se non ci fossero!), ma non bastano.

Secondo me, è necessario che il Gruppo si dia anche una meta, uno scopo principale concreto da raggiungere, che potrà essere di tipo civico, ricreativo, o culturale, o di solidarietà, o altro. Ciò forse favorirebbe maggiormente l’aggregazione e la partecipazione alla vita del Gruppo.

 

Ho saputo dell’esistenza dell’ADMIN (Administration of Group), formato ‘Terzetto’ (Emanuela Cesana, Roberta Chinello e Claudio Sibilia) che guida un po’ il Gruppo, e lo ringraziamo per l’impegno espresso finora, ma, secondo me, andrebbe rafforzato e sostenuto con un minimo di struttura gerarchica, che non mortifichi la spontaneità del Gruppo, ma la verifichi e la ufficializzi.

Non basta che uno si svegli con una idea e la lanci in FB, ma è opportuno che prima venga comunicata, condivisa, e poi lanciata.

 

* La ‘Madunina’compatrona, insieme a San Biagio, del Gruppo

 

- Martedì scorso, 3 febbraio, è ricorso il 1° compleanno del Gruppo ‘Sei di Cesano M. se…’, coincideva con  la festa di San Biagio.  Mi è venuto in mente che San Biagio poteva essere il patrono del Gruppo, sia perché è nato il 3 febbraio, sia perché San Biagio è il Vescovo del 4° secolo che ha ridato la vita ad un bambino che stava per essere soffocato da una lisca di pesce.

San Biagio potrebbe quindi aiutarci a ridare vita e futuro al nostro Gruppo, che è ancora un neonato (è solo al 1° compleanno!), ma ha voglia di crescere e di svilupparsi per il bene dei suoi membri e della nostra Città.

 

- Il primo compleanno del Gruppo (3 febbraio 2014-2015) coincide anche con un evento  particolare e unico che sarà l’EXPO 2015, che si svolgerà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre prossimo, con l’arrivo in Città o in Italia di 20 milioni di persone provenienti da tutto il mondo. L’evento quindi riguarda l’Italia, l’Europa, il mondo, ma soprattutto Milano, città che ha come simbolo e come patrona la ‘Madunina del Dom’.

Questo fatto mi ha suggerito di indicare la Madunina come patrona dell’EXPO 2015, ed anche come Patrona del nostro Gruppo. Per questo vi ho portato come piccolo omaggio una statuina della Madunina, perché diventi il simbolo e il riferimento spirituale anche di tutti gli aderenti al Gruppo.

 

Concludendo,

 

Porgo a tutti gli Amici di ‘Sei Cesano M. se…’  i miei migliori auguri di tanti altri compleanni del Gruppo, perché la sua appartenenza, aiuti ciascuno di noi a crescere come persone e a rendere sempre più bella e viva la nostra Cesano.

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