INDULGENZE PER LE ANIME DEL PURGATORIO

NEL GIORNO DEI MORTI E NELL’OTTAVA

I fedeli possono lucrare un’Indulgenza plenaria applicabile solo alle anime del Purgatorio alle seguenti condizioni:

- Visita di una chiesa (tutte le chiese o oratori)

- Recita del Pater e del Credo

- Confessione (negli 8 giorni precedenti o successivi)

- Messa e Comunione

- Preghiera secondo le intenzioni del Papa (Pater, Ave, Gloria)

 

DALL’1° ALL’8 NOVEMBRE

 

I fedeli, alle solite condizioni, possono lucrare (una volta al giorno) una Indulgenza plenaria applicabile alle anime del Purgatorio:

- Visitando il cimitero

- Pregando per i defunti

 

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PREGHIERA PER TUTTI  I  DEFUNTI

 

O Dio, onnipotente ed eterno, Signore dei vivi e dei morti, pieno di misericordia verso tutte le creature, concedi il perdono e la pace a tutti i nostri fratelli e sorelle defunti, perché immersi nella beatitudine ti lodino senza fine.

Per Cristo nostro Signore.

Amen!

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Disponibilità di

Don Giovanni Tremolada

 per le S.CONFESSIONI

nei mesi di Luglio e Agosto 2019

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Da Lunedi a sabato

dalle ore 8 alle ore 8.20

dalle ore 17.00 alle ore 18

 Domenica

  dalle 9.00 alle 10.00

dalle 11.00 alle 11.30

dalle 17.00 alle 18.00

 

INDULGENZE PER I DEFUNTI

Condizioni per acquistare l’Indulgenza Plenaria

1) Adempiere l’opera prescritta, con l’intenzione (almeno abituale e generale) di acquistare l’Indulgenza.

2) Confessione (anche nella settimana che precede o segue l’opera prescritta) e Messa con Comunione (la vigilia o la settimana che segue l’opera prescritta).

3) Visita di una chiesa o Oratorio pubblico; si può fare dal mezzogiorno del giorno precedente.

4) Pregare in qualunque modo, secondo le intenzioni del Sommo Pontefice (Un Pater-Ave-Gloria)

 

Durante l’Ottava della Commemorazione dei Defunti

(Dal 2 al 9 Novembre), Indulgenza Plenaria per la visita a un cimitero con una orazione qualunque, anche solo mentale, per i defunti. Una sola volta al giorno. Alle solite condizioni…

 

Il 2 Novembre e la domenica successiva

(Nell’Ottava) Si acquista l’Indulgenza Plenaria per la visita di una chiesa o di un oratorio pubblico recitando 6 Pater-Ave-Gloria. Ogni volta.

 

Mese di Novembre

Indulgenza Plenaria per qualunque orazione o esercizio di pietà in suffragio dei defunti in ogni giorno del mese di novembre. Alle solite condizioni…

 

Altre varie Indulgenze

- Si acquista l’Indulgenza plenaria se si prega il De profundis, ogni giorno del mese di novembre.

- Si acquista l’Indulgenza Plenaria se si recita per un mese un Pater-Ave-Reqiuem.

- Si acquista l’Indulgenza Plenaria se si recita per un mese il Miserere.

                                                      

Che cosa è una Indulgenza?

E’ il condono della pena temporale dovuta ai nostri peccati, che scontiamo nel Purgatorio. In parole semplici: accorcia il tempo da trascorrere nel Purgatorio e facilita l’ingresso in Paradiso. Le anime del Purgatorio non possono meritare e possono essere aiutate soltanto dalle nostre preghiere e opere buone. Una volta che raggiungono il paradiso diventano nostri patroni e intercessori.

 

L’Indulgenza può essere ‘parziale’ o ‘plenaria’ secondo l’opera di suffragio che compiamo; se è parziale accorcia solo il tempo di Purgatorio (300 giorni… 1 anno… 3 anni…), mentre se è ‘plenaria’ assicura subito il paradiso.

Il 2 Novembre vorrebbe ricordare non solo i ‘nostri’ defunti, ma soprattutto ‘tutti’ i defunti, soprattutto i più bisognosi e i più dimenticati. Un giorno ci ringrazieranno perché li abbiamo aiutati ad entrare in paradiso.

 

IL SIGNORE CI ASPETTA SEMPRE

Siamo nell’Anno Giubilare della Misericordia. La misericordia, ossia l’amore del Signore per ciascuno di noi si manifesta in tanti modi naturali e soprannaturali, ma principalmente si manifesta attraverso il Sacramento della Confessione, chiamato appunto Sacramento della Misericordia per eccellenza. Per questo Papa Francesco non cessa di esortarci  ad accostarci a questo Sacramento spesso e bene, come lui fa ogni 15 giorni.  Ogni confessione è un dono, è una grazia speciale da non sciupare! Anche se ci sembra di non avere nulla da confessare, il Signore ha sempre qualche cosa da dirci e da darci: il perdono, l’incoraggiamento, la fiducia, la serenità, la gioia.
Nella confessione non conta tanto quello che portiamo al confessionale, ma quello che portiamo via dal Sacramento. I nostri peccati il Signore li conosce già a memoria(e forse anche il sacerdote!), ma la grazia del Sacramento è sempre nuova, fresca, potente. Il Signore ci aspetta sempre, come Gesù aspettava la Samaritana al pozzo di Sicar e ogni incontro è una gioia per Lui, più che per noi.

In questo Anno Santo tutti i sacerdoti sono invitati ad essere sempre a disposizione dei penitenti e in ogni parrocchia verranno esposti gli orari delle confessioni Da parte mia anticipo gli orari settimanali nella chiesa di Santo Stefano a Cesano Maderno.
Sono in tutto 10 ore, che mi auguro siano lavorative e non da disoccupato.

 

Disponibilità di Don Giovanni Tremolada  per le S.CONFESSIONI nella chiesa di S. Stefano in Cesano Maderno

Da Lunedi a Venerdi

dalle ore 17.00 alle ore 18.00

Sabato

dalle 16.00 alle 18.00

Domenica

dalle 9.00 alle 10.00
dalle 11.00 alle 11.30

dalle 17.00 alle 18.00

 

CONCORSO ‘LA FESTA DEL PERDONO’

PREMIATO IL GRUPPO DI MARIA AUSILIATRICE

Carissime/i: intendo anzitutto ringraziare tutte le persone che hanno partecipato alla 3a edizione del Concorso ‘La Festa del perdono 2015’, che consisteva nell’inviare  una cartolina dai luoghi di vacanza al proprio Confessore. Le cartoline arrivate sono state 43 con una settantina di firme. Come ringraziamento ho celebrato una santa Messa secondo le intenzioni  di tutti i mittenti e firmatari delle cartoline.

La promessa era di premiare la cartolina più bella e il pensiero più carino espresso. La scelta non è stata facile, tuttavia a parere di alcuni amici, ha meritato di essere premiata per la sua originalità umoristica la cartolina inviata dal Gruppo di Maria Ausiliatrice, da AGROPOLI,  in tour nella meravigliosa terra del Cilento.

Quanto ai testi delle cartoline si è pensato di premiare quello di Clara Vanosi, la quale dall’Aprica ha scritto:

Inebriata dal profumo di resina… nell’assordante ‘silenzio’ di questi boschi, libero la mia fantasia e saltello tra le rocce a gradoni…

E VEDO LA MANO DI DIO!’

Il pensiero di Clara ci è sembrato l’eco di quello espresso da Papa Francesco nell’Enciclica ‘Laudato si’:

‘Tutto l’universo  è un linguaggio dell’amore di Dio, del suo affetto smisurato per noi.  Suolo, acqua, montagne 

TUTTO E’ CAREZZA DI DIO’. ( n.84)

 

Complimenti vivissimi a tutti e arrivederci alla 4a edizione del Concorso, che cadrà nell’Anno del Giubileo della misericordia, che dovrà essere anche l’anno del rilancio del Sacramento della Confessione.

Don Giovanni       

 

INDULGENZA DEL PERDONO D’ASSISI

1-2 Agosto (sabato e domenica)

Da mezzogiorno del 1° agosto (sabato) alla mezzanotte del 2 agosto (domenica) è possibile lucrare l’Indulgenza plenaria del Perdono d’Assisi, chiamata anche ‘Festa del perdono’.

L’Indulgenza consiste nel condono della colpa e della pena dovuta ai nostri peccati, che dovremmo scontare in vita o in purgatorio. Il condono  è concesso in forza dei meriti di Gesù Cristo e per benigna concessione della Chiesa, per cui, grazie all’Indulgenza, un’anima può anadare direttamente in Paradiso.

L’Indulgenza è stata concessa nel 1216 dal Papa Onorio III a San Francesco d’Assisi, a seguito di una visione che aveva avuto nella chiesetta della Porziuncola, la chiesetta culla del Francescanesimo, che attualmente è inglobata nella Basilica Inferiore di Santa Maria degli Angeli ad Assisi.

Alla domanda di Gesù a San Francesco: ‘Che grazia vorresti che io ti faccia? San Francesco rispose: ‘Che tutti quelli che pentiti e confessati, visiteranno questa chiesa, siano mondati da tutte le loro colpe’. Gesù accolse la domanda di San Francesco, rimandando però la concessione al consenso del Papa, Onorio III..

Per acquistare l’Indulgenza plenaria si richiedono questi elementi:

1)      la Confessione, con il totale distacco da ogni forma di peccato
2)      la Santa Comunione, possibilmente con la santa Messa
3)      la recita del Credo e del Padre nostro
4)      una preghiera per il Santo Padre (Padre nostro, Ave Maria, Gloria)
5)      la visita ad una chiesa (ad es. la nostra)

L’Indulgenza può essere applicata: a sé stesso o a un’anima del purgatorio, e lucrata una sola volta nell’annuale ricorrenza.     

 


Gli ORARI di Don Giovanni per le Confessioni sono:

* da lunedì a venerdì: dalle ore 17 alle 18
* al sabato: dalle 16 alle 18
* alla domenica: dalle 9 alle 10;
  dalle 11 alle 11.30; dalle 17 alle 18

 

CONCORSO 2015

‘LA FESTA DEL PERDONO’

- TERZA EDIZIONE -

Estate, tempo di vacanze, di viaggi, di montagna, di mare, di riflessione, di preghiera…

 

Tutti (o quasi tutti… o qualcuno….!) mandano ai propri Cari una cartolina ricordo. I più, soprattutto i giovani,  se la cavano con una Mail o con un Post in FB, ma non è mai come una cartolina! 

Perché non mandare una cartolina anche al proprio Confessore?

 

Sarebbe un gesto di stima, di affetto, ma soprattutto una testimonianza di fede nel grande Sacramento, chiamato dal San Francesco:  ‘LA FESTA DEL PERDONO’

 

Come si fa? Semplice! Basta spedire una cartolina all’indirizzo:

 

Tremolada don Giovanni
Corso Libertà 5
28011 Cesano Maderno (MB)

 

Alla fine delle vacanze, don Giovanni premierà la cartolina e i saluti più belli!

Non deve però mancare alla fine la parola ‘Arrivederci’, (naturalmente al Confessionale!)

 

CONFESSARE E' BELLO

Una delle lamentele in questo tempo di crisi è per la mancanza di lavoro (nonostante che i Politici continuano a  dire che non è vero!).

        

La stessa lamentela vorrei farla anch’io come sacerdote-confessore. Di solito sono i fedeli che si lamentano perché nelle parrocchie non trovano i sacerdoti per confessarsi, ma ci sono anche i sacerdoti che si lamentano  perché mancano i penitenti. Tra questi ci sono anch’io!

 

Sono un sacerdote di 81 anni e di 57 di sacerdozio. Risiedo nella parrocchia di Santo Stefano di Cesano Maderno (MB), dove il mio compito principale è proprio quello di attendere alle sante Confessioni.

 

Spesso però mi trovo ad essere disoccupato per la mancanza di penitenti.  Ritengo opportuno pertanto pubblicare gli orari della mia disponibilità:

 

Da lunedì a venerdì

dalle 17 alle 18

Il sabato pomeriggio

dalle 16 alle 18

 

Alla domenica:
(prima delle sante Messe)

 

dalle 9 alle 10

dalle 11 alle 11.30
dalle 17 alle 18

Posso garantire che confessare e confessarsi è molto bello, è facile, è semplice, è gioioso! Provare per credere!

 

Nessun timore, nessun imbarazzo, nessun preconcetto ci deve fermare! Il sacerdote confessore  è un esperto in materia, che mette subito il penitente a proprio agio e lo aiuta in ciò che non riesce a dire o a fare.

 

Ogni confessione è un dono di Dio! Papa Francesco è solito dire che la Confessione è la ‘carezza di Dio’.

 

Mi auguro che anche questo invito tecnologico  alla confessione produca qualche frutto positivo, al punto da stressare il confessore per la moltitudine di penitenti e da soddisfare pienamente i fedeli.

 

Don Giovanni

 

IL VERO VOLTO DI CRISTO

SI CONTEMPLA NEI SACRAMENTI

DELLA CONFESSIONE E DELL’EUCARISTIA


In questi ultimi 10 giorni di marzo (dal 21 al 31/3), alla vigilia della Settimana Santa e della Pasqua, significativamente è stata allestita nella ‘chiesa antica’ di Cesano, una Mostra singolare dal titolo ‘Il Volto ritrovato di Cristo’.

Non intendo parlare della Mostra, che mi ha visto tra i primi visitatori e che ho apprezzato, complimentandomi con chi l’ha ideata e organizzata.

Vorrei solo, in un certo senso, ‘completare’ tale Mostra con un richiamo e un invito immediato e pratico.     

Il vero Volto di Cristo non è nelle immagini, nei quadri della Via Crucis, nel Velo di Manoppello e nemmeno nel Telo della Sacra Sindone; il ‘Vero Volto di Cristo’ si trova in un altro Auditorium, quello religioso, che nella piazza di Cesano, sta di fronte a quello laico, cioè nella chiesa nuova di Santo Stefano, dove non solo possiamo immaginare, ma ‘vedere’, con gli occhi della fede, e ‘contemplare’, con gli occhi dell’amore’, il Vero Volto di Cristo, cioè la ‘Sua Persona’, che incontriamo nella Sua Parola e nei Sacramenti, principalmente della Confessione e dell’Eucaristia.

Nella Confessione infatti ‘vediamo’ il volto misericordioso di Gesù, mentre nella Messa, nella Comunione e nella Presenza reale nel tabernacolo, ‘vediamo’ l’amore di Gesù, morto e risorto per noi, cioè ‘vediamo’ la Persona di Gesù, ‘così come Egli è’, vero Uomo e vero Dio.

Se ci limitassimo a visitare la Mostra e ad ammirare ‘le immagini’ di Gesù, sarebbe come se, entrando in una casa, ci fermassimo a guardare e a parlare davanti alla fotografia del papà e della mamma,  trascurando invece di dialogare con le loro persone, presenti nella casa e ansiose di vederci, di ascoltarci e di abbracciarci.

L’osservazione vale anche  per ogni volta che entriamo in una chiesa.
La prima cosa da fare non è quella di andare davanti all’immagine della Madonna o del Sacro Cuore o del Crocefisso, ma di sostare davanti al tabernacolo, dove è realmente presente, anche se nascostamente, la Persona di Gesù, nostro Dio e Salvatore.

La conclusione di questa riflessione non può essere che un invito ad accostarci ai Sacramenti della Confessione e della Eucaristia nella Settimana Santa, se vogliamo celebrare veramente la Pasqua e godere dei frutti spirituali che essa comporta.

Questo è anche il mio augurio per tutti e per ciascuno.

 

Don Giovanni

 

A PROPOSITO DI UN ‘ESAME DI COSCIENZA ‘TOSTO’

 

Domenica scorsa qualcuno mi ha telefonato informandomi di un opuscolo apparso nella chiesa di santo Stefano, in occasione della Settimana penitenziale, intitolato ‘Un esame di coscienza ‘tosto’ e mi ha inviato anche il testo via Email per avere una mia impressione in merito.

 

Ho letto attentamente il testo con mio grande disappunto! Anzitutto, più che un Esame di coscienza ‘tosto’, l’ho trovato un Esame di coscienza ‘tostato’! (70 domande!! Mamma mia che paura!), perché destinato a suscitare dubbi e inquietitudini fra i penitenti.

 

Anzitutto mi piacerebbe sapere chi ha steso quell’Esame di coscienza: se un frate, un monaco, un teologo, uno psicologo, uno psichiatra, o un prete, o un vescovo (speriamo di no!)… e tanto meno Papa Francesco!

 

Un tale Esame di coscienza sembra fatto apposta per allontanare la gente dalla Confessione. Rispecchia ancora una concezione anticonciliare del Sacramento. La Confessione non è un esercizio di introspezione o un esame di perfezionismo psicologico, ma una cosa molto più semplice e bella. È un incontro affettuoso tra il figlio e il Padre, che lo accoglie con gioia, lo ascolta con pazienza, lo incoraggia, gli ridà fiducia… perché lo ama!

 

Purtroppo la vecchia concezione della Confessione ha allontanato molta gente dal Sacramento, presentandolo come un ‘esame’(gli esami fanno sempre paura!), come un ‘giudizio’, come un ‘tribunale’, come un ‘elenco di cose da dire senza omettere una virgola’, ecc. L’esperienza di Confessore insegna che purtroppo sono parecchie  persone che non si confessano da anni perché…hanno paura! oppure non sanno che cosa dire, o da che parte incominciare, o hanno il timore di ripetere sempre le stesse cose!

 

Confessiamo sempre le stesse cose perché la nostra vita è sempre quella: la mia da prete, quella di un papà o di una mamma, quella di una suora o quella… del Papa. Ognuno ha i suoi peccati da accusare. Ci avviciniamo al confessionale solo per chiedere scusa al Padre, con la certezza di essere capiti e perdonati.

 

Nella Confessione non conta tanto quello che si porta (i difetti, i peccati…) che il Signore, e forse anche il confessore, conoscono meglio di noi, ma quello che si porta via (il perdono, la grazia, la pace, la gioia).

 

L’espressione poi posta a chiusura delle 70 domande introspettive dell’Esame di coscienza ‘tosto’, rafforzata con il ‘neretto’dei caratteri, è tremenda e mette veramente paura: ‘Se sei ancora vivo… ringrazia molto il Signore: un tipo come te merita la morte…!’

 

E’ una espressione antipsicologia, antipedagogica, ma soprattutto… antievangelica!  Gesù non parla mai di morte, ma dice: ‘Non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva’, ‘Sono venuto non per i sani, ma per i malati’, ‘Misericordia voglio e non sacrificio’’, ‘Nessuno ti ha condannata? Nemmeno Io ti condanno, va in pace!’.

 

Concludendo. La Confessione non deve incutere timore, non deve essere una preoccupazione e tanto meno un supplizio, ma…una festa! San Francesco chiamava il grande Sacramento: ‘La festa del perdono’. Intesa così la Confessione ridiventerà un Sacramento desiderabile, praticabile e i confessionali torneranno ad essere affollati.

 

E se trovate un sacerdote che intende la Confessione ancora alla vecchia maniera, evitatelo, cambiatelo (non sono io a dirlo, ma è lo stesso Papa Francesco!) e andate da uno che vi ispira fiducia, che vi accoglie con un ‘benvenuto’ e un sorriso, che vi ascolta con pazienza, con il cuore aperto e vi saluta con un ‘arrivederci presto’ e con un abbraccio, che è poi l’abbraccio di Gesù!

 

 

COMMEMORAZIONE DEI SANTI E DEI DEFUNTI - TEMPO DI CONFESSIONI

 

Si avvicina la ricorrenze dei Santi e dei Defunti, tanto cara a tutti, credenti e non credenti. Non sappiamo infatti se raggiungeremo la vetta della santità, ma è certo che ciascuno di noi passerà attraverso le strettoie della morte.

In questa occasione, come in altre durante l’Anno liturgico, la Chiesa raccomanda la partecipazione ai Sacramenti dell’Eucaristia e della confessione, oltre ad altre pratiche che permettono di acquistare l’Indulgenza plenaria applicabile a un defunto, che gli dà la possibilità di lasciare il purgatorio e di andare in paradiso.

Spesso si sente dire: io andrei a confessarmi spesso, ma non trovo mai il sacerdote disponibile! Può darsi che qualche volta ciò sia vero, ma non è certamente il mio caso, anzi è il contrario, perché da anni sono sempre presente nella chiesa di S. Stefano a Cesano Maderno in determinati orari della domenica e della settimana, ma mancano i penitenti.

Pertanto questa volta approfitto anche di Facebook per reclamizzare la Confessione e i miei orari, nella speranza di trovare qualche penitente in più.

 

 

 Disponibilità di

Don Giovanni Tremolada

 per le S.CONFESSIONI:

 
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Da Lunedi a Venerdi

 dalle ore 17.00 alle ore 18.00

 

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Sabato

 dalle 16.00 alle 18.00

 

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Domenica

  dalle 9.00 alle 10.00

dalle 11.00 alle 11.30

 dalle 17.00 alle 18.00

 

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Don Giovanni nel suo Confessione

(Entrando in Chiesa dalla facciata,
ultimo confessionale sulla destra)

Don Giovanni durante una S. Confessione

Don Giovanni durante una S. Confessione

 

AD ALICE LA 2a EDIZIONE DEL  CONCORSO‘LA FESTA DEL PERDONO’

Carissimi: ringrazio tutti coloro che hanno avuto la gentilezza di mandarmi una cartolina durante le vacanze estive, partecipando così alla 2a edizione del Concorso ‘La Festa del perdono’.

L’anno scorso le cartoline arrivate sono state 35, mentre quest’anno sono state 55 (al 15 settembre) provenienti dal mare, dai monti, dalle città d’arte italiane e di tutto il mondo.

L’iniziativa serviva per ricordare l’importanza del Sacramento della Confessione, (che spero abbiate praticato anche durante le vacanze!).

Sono contento che tra le belle parole che mi avete scritto non avete tralasciato la parola ’arrivederci’, naturalmente ‘al confessionale’,  per riprendere il cammino spirituale iniziato.

E’ stato difficile scegliere la cartolina più bella, perché mancavano un po’ tutte di ‘originalità’, così come del resto ‘i testi’ delle cartoline, tutti affettuosi e carini, ma…!

Ho pensato allora di premiare, fuori concorso, una bambina, Alice, di 4 anni, la quale ha raccolto 5 sassolini colorati sulla spiaggia di Spotorno, dove si trovava in vacanza con i genitori,  e me li ha portati in una busta da lei colorata a mano (vedi foto).

Una cosa commovente! Ho voluto premiarla, non con 5 ma con 50 perle colorate, quanti sono i grani della corona del santo Rosario.

Sull’ IPhone ho segnato tutte le date e i nomi delle persone che hanno inviato le cartoline, così potrò dare a ciascuna un piccolo segno di riconoscenza.

Per tutti ho celebrato una santa Messa, lasciando al Signore il compito di dare la meritata ricompensa.

Ancora grazie e …. arrivederci al prossimo Concorso 2015 (a Dio piacendo! Io ci sarò sicuramente e… spero anche voi!)

Don Giovanni

 

 

 



Rilancio del Concorso 2014


     “LA FESTA DEL PERDONO"

Estate, tempo di vacanze, di viaggi, di montagna, di mare, ecc.
Tutti (o quasi tutti… o pochi… o nessuno!) mandano ai propri cari una cartolina-ricordo.
Perché non mandarla anche al proprio Confessore? Sarebbe un gesto di stima, di affetto, ma anche e soprattutto una testimonianza di fede nel grande Sacramento, chiamato da San Francesco: ‘Festa del perdono’.

Come si fa? Semplice! Mandare una cartolina all’indirizzo:

Tremolada don Giovanni
Corso Libertà, 5
20811 Cesano Maderno (MB)

Alla fine delle vacanze don Giovanni premierà la cartolina e i saluti più belli.
Non deve però mancare la parola: ‘Arrivederci’ (naturalmente al confessionale!).

 

LA CONFESSIONE E’ LA  ‘FESTA DEL PERDONO’

 

Desidero riportare alcuni passaggi dell’omelia di Papa Francesco che ha tenuto il 28 marzo scorso nella Basilica di San Pietro, in occasione della Celebrazione penitenziale per l’iniziativa delle ‘24 ore  per il Signore’, lanciata dal Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione.  Riferendosi alla Confessione, Papa Francesco l’ha chiamata  ‘La festa del perdono’.

 

… ‘Chi tra di noi può presumere di non essere peccatore? Nessuno. Tutti lo siamo. Scrive l’apostolo Giovanni: «Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità» (1 Gv 1,8-9)…

 

…’Tutti lo sappiamo: il nostro Padre non si stanca mai di amare e i suoi occhi non si appesantiscono nel guardare la strada di casa, per vedere se il figlio che se n’è andato e si è perduto fa ritorno’…

 

’ Cari fratelli e sorelle, dopo questa celebrazione, molti di voi si faranno missionari per proporre ad altri l’esperienza della riconciliazione con Dio. “24 ore per il Signore” è l’iniziativa a cui hanno aderito tante diocesi in ogni parte del mondo. A quanti incontrerete, potrete comunicare la gioia di ricevere il perdono del Padre e di ritrovare l’amicizia piena con Lui. E direte loro che nostro Padre ci aspetta, nostro Padre ci perdona, di più, fa festa! Se tu vai a Lui con tutta la tua vita, anche con tanti peccati, invece di rimproverarti fa festa: questo è nostro Padre. Questo dovete dirlo voi, dirlo a tanta gente, oggi. Chi sperimenta la misericordia divina, è spinto a farsi artefice di misericordia tra gli ultimi e i poveri. In questi “fratelli più piccoli” Gesù ci aspetta (cfr Mt 25,40); riceviamo misericordia e diamo misericordia! Andiamogli incontro e celebreremo la Pasqua nella gioia di Dio!’

 

CONFESSARSI E’ BELLO

Catechesi di Papa Francesco sulla Confessione (20 Novembre 2013)

Confessionale di Don Giovanni (Entrando in Chiesa ultimo sulla destra)Miei cari: mancano solo 25 giorni al santo Natale di Gesù. Gesù è già nato storicamente 20 secoli fa e ora si tratta di farlo rinascere in ciascuno di noi, attraverso i Sacramenti della Confessione e dell’Eucaristia. Diversamente che natale sarebbe solo con l’albero, con i regali e con il panettone! Raccomando allora di programmare la Confessione natalizia fin da ora. Le occasioni non mancano.

Personalmente ricordo gli orari della mia disponibilità:

Tutti i giorni dalle 17 alle 18

Il sabato pomeriggio dalle 16 alle 18

Alla domenica: prima di tutte le sante Messe, (tranne quella delle 8)

Arrivederci quindi al Confessionale, perché ‘Confessarsi è bello’.

Don Giovanni

TESTO DELLA CATECHESI DI PAPA FRANCESCO

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Mercoledì scorso ho parlato della remissione dei peccati, riferita in modo particolare al Battesimo. Oggi proseguiamo sul tema della remissione dei peccati, ma in riferimento al cosiddetto “potere delle chiavi”, che è un simbolo biblico della missione che Gesù ha dato agli Apostoli. 

Anzitutto dobbiamo ricordare che il protagonista del perdono dei peccati è lo Spirito Santo. Nella sua prima apparizione agli Apostoli, nel cenacolo, Gesù risorto fece il gesto di soffiare su di loro dicendo: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi» (Gv 20,22-23). Gesù, trasfigurato nel suo corpo, ormai è l’uomo nuovo, che offre i doni pasquali frutto della sua morte e risurrezione. Quali sono questi doni? La pace, la gioia, il perdono dei peccati, la missione, ma soprattutto dona lo Spirito Santo che di tutto questo è la sorgente. Il soffio di Gesù, accompagnato dalle parole con le quali comunica lo Spirito, indica il trasmettere la vita, la vita nuova rigenerata dal perdono.

Ma prima di fare il gesto di soffiare e donare lo Spirito, Gesù mostra le sue piaghe, nelle mani e nel costato: queste ferite rappresentano il prezzo della nostra salvezza. Lo Spirito Santo ci porta il perdono di Dio “passando attraverso” le piaghe di Gesù. Queste piaghe che Lui ha voluto conservare; anche in questo momento Lui in Cielo fa vedere al Padre le piaghe con le quali ci ha riscattato. Per la forza di queste piaghe, i nostri peccati sono perdonati: così Gesù ha dato la sua vita per la nostra pace, per la nostra gioia, per il dono della grazia nella nostra anima, per il perdono dei nostri peccati. È molto bello guardare così a Gesù! 

E veniamo al secondo elemento: Gesù dà agli Apostoli il potere di perdonare i peccati. È un po’ difficile capire come un uomo può perdonare i peccati, ma Gesù dà questo potere. La Chiesa è depositaria del potere delle chiavi, di aprire o chiudere al perdono. Dio perdona ogni uomo nella sua sovrana misericordia, ma Lui stesso ha voluto che quanti appartengono a Cristo e alla Chiesa, ricevano il perdono mediante i ministri della Comunità. Attraverso il ministero apostolico la misericordia di Dio mi raggiunge, le mie colpe sono perdonate e mi è donata la gioia. In questo modo Gesù ci chiama a vivere la riconciliazione anche nella dimensione ecclesiale, comunitaria. E questo è molto bello. La Chiesa, che è santa e insieme bisognosa di penitenza, accompagna il nostro cammino di conversione per tutta la vita. La Chiesa non è padrona del potere delle chiavi, ma è serva del ministero della misericordia e si rallegra tutte le volte che può offrire questo dono divino.

Tante persone forse non capiscono la dimensione ecclesiale del perdono, perché domina sempre l’individualismo, il soggettivismo, e anche noi cristiani ne risentiamo. Certo, Dio perdona ogni peccatore pentito, personalmente, ma il cristiano è legato a Cristo, e Cristo è unito alla Chiesa. Per noi cristiani c’è un dono in più, e c’è anche un impegno in più: passare umilmente attraverso il ministero ecclesiale. Questo dobbiamo valorizzarlo; è un dono, una cura, una protezione e anche è la sicurezza che Dio mi ha perdonato. Io vado dal fratello sacerdote e dico: «Padre, ho fatto questo…». E lui risponde: «Ma io ti perdono; Dio ti perdona». In quel momento, io sono sicuro che Dio mi ha perdonato! E questo è bello, questo è avere la sicurezza che Dio ci perdona sempre, non si stanca di perdonare. E non dobbiamo stancarci di andare a chiedere perdono. Si può provare vergogna a dire i peccati, ma le nostre mamme e le nostre nonne dicevano che è meglio diventare rosso una volta che non giallo mille volte. Si diventa rossi una volta, ma ci vengono perdonati i peccati e si va avanti.

Infine, un ultimo punto: il sacerdote strumento per il perdono dei peccati. Il perdono di Dio che ci viene dato nella Chiesa, ci viene trasmesso per mezzo del ministero di un nostro fratello, il sacerdote; anche lui un uomo che come noi ha bisogno di misericordia, diventa veramente strumento di misericordia, donandoci l’amore senza limiti di Dio Padre.
Anche i sacerdoti devono confessarsi, anche i Vescovi: tutti siamo peccatori. Anche il Papa si confessa ogni quindici giorni, perché anche il Papa è un peccatore. E il confessore sente le cose che io gli dico, mi consiglia e mi perdona, perché tutti abbiamo bisogno di questo perdono.
A volte capita di sentire qualcuno che sostiene di confessarsi direttamente con Dio…. Sì, come dicevo prima, Dio ti ascolta sempre, ma nel sacramento della Riconciliazione manda un fratello a portarti il perdono, la sicurezza del perdono, a nome della Chiesa.

Il servizio che il sacerdote presta come ministro, da parte di Dio, per perdonare i peccati è molto delicato ed esige che il suo cuore sia in pace, che il sacerdote abbia il cuore in pace; che non maltratti i fedeli, ma che sia mite, benevolo e misericordioso; che sappia seminare speranza nei cuori e, soprattutto, sia consapevole che il fratello o la sorella che si accosta al sacramento della Riconciliazione cerca il perdono e lo fa come si accostavano tante persone a Gesù perché le guarisse. Il sacerdote che non abbia questa disposizione di spirito è meglio che, finché non si corregga, non amministri questo Sacramento. I fedeli penitenti hanno il diritto, tutti i fedeli hanno il diritto di trovare nei sacerdoti dei servitori del perdono di Dio.

Cari fratelli, come membri della Chiesa siamo consapevoli della bellezza di questo dono che ci offre Dio stesso? Sentiamo la gioia di questa cura, di questa attenzione materna che la Chiesa ha verso di noi? Sappiamo valorizzarla con semplicità e assiduità? Non dimentichiamo che Dio non si stanca mai di perdonarci; mediante il ministero del sacerdote ci stringe in un nuovo abbraccio che ci rigenera e ci permette di rialzarci e riprendere di nuovo il cammino. Perché questa è la nostra vita: rialzarci continuamente e riprendere il cammino.

 

"LA FESTA DEL PERDONO"

 

Tra i propositi che ho fatto per il mio ministero da sacerdote pensionato, il 2° riguarda proprio la Confessione (i tre propositi sono: 1° Pregare, 2° Confessare, 3° Confortare).

Sono un innamorato di questo Sacramento, perchè è quello che maggiormente manifesta, attraverso l’umanità del sacerdote, l’amore di Dio.

Purtroppo è nota a tutti la disaffezione dei fedeli verso questo Sacramento, un pò perchè non ne conoscono il valore, un pò per timore, un pò per pigrizia... insomma vediamo che molti si accostano alla Comunione, ma pochi, pochissimi si confessano.

Che fare? Oltre a pregare, a dedicare tempo per ascoltare le Confessioni, a parlare della bellezza del Sacramento, ho pensato che anche un SITO  Internet potrebbe giovare al caso.

L’ho intitolato ‘La festa del perdono’ perchè la Confessione deve essere proprio una festa, per l’incontro personale con Gesù. La Festa del perdono era già celebrata dagli Ebrei e in molte Chiese cattoliche, come il Perdono di san Giovanni Battista a Firenze e, la più famosa, il Perdono di Assisi.

Il SITO recherà anche qualche notizia sul Magistero del Papa e dell’Arcivescovo, qualche esempio dei Santi e alcune cose pratiche che potrebbero tornare utili a chi si confessa.

 

Affido il SITO alla  intercessione della Madonna Addolorata, del Santo Curato d’Ars, di San Leopoldo Mandich, di san Pio da Pietrelcina, del Beato don Serafino Morazzone e alla buona volontà dei penitenti che vorranno utilizzarlo.                                                         

                                                                                                                                            Don Giovanni

 

"IL RITO DELLA PENITENZA"

 

Nel 1954, la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) ha pubblicato il nuovo Rito della Penitenza, con le indicazioni delle formule da usare e dei comportamenti da tenere da parte del sacerdote e del penitente.

Lo pubblichiamo perchè è ancora valido.

Sacerdote

Il Signore, che illumina con la fede i nostri cuori, ti dia una vera conoscenza dei tuoi peccati e della sua misericordia. Amen

Penitente

confessa i propri peccati, ascolta le parole del sacerdote, accetta l’esercizio penitenziale suggerito dal sacerdote, manifesta la sua contrizione recitando l’atto di dolore o qualche altra formula.

Possibili formule di pentimento:

La CEI indica 9 formule di pentimento. Di solito ne vengono usate tre, indicate a pag. ...  )

- Atto di dolore

- O Gesù d’amore acceso

- La formula  breve

Formula di assoluzione  del sacerdote:

Dio, Padre di misericordia,

che ha riconciliate a sè il mondo

nella morte e nella resurrezione del suo Figlio,

e ha effuso lo Spirito Santo

per la remissione dei peccati,

ti conceda, mediante il ministero della Chiesa,

il perdono e la pace.

E io ti assolvo dai tuoi peccati

nel nome del Padre e del Figlio

e dello Spirito Santo.

 

Penitente: risponde Amen!

Sacerdote: Lodiamo il Signore perchè è buono.

Penitente: Eterna è la sua misericordia.

Sacerdote:Il  Signore ha perdonato i tuoi peccati, Va in pace.

 

 

"L’ACCOGLIENZA DEL PENITENTE"

 
Esiste un galateo anche per la confessione.
      
 

La confessione può essere considerata sotto un duplice aspetto: divino e umano. L’aspetto divino riguarda il Sacramento in se stesso come ‘segno efficace della grazia’, ossia del perdono, dell’amore di Dio.

Ma l’amore di Dio, nella confessione, passa attraverso lo strumento umano che è il sacerdote, il quale agisce ‘in persona Cristi’, ma con le sue specificità umane.

Ora, qui, vorrei considerare solo questo secondo aspetto della confessione, indicando come, praticamente, mi comporto io nell’accoglienza, nell’ascolto e nel congedo del penitente.

Ogni sacerdote avrà un suo modo di comportarsi, che sarebbe bene conoscere, per poterlo condividere.

Io mi comporto così:          

Accoglienza del penitente 

Quando arriva un penitente, lo accolgo con un sorriso, lo saluto con un ‘ben venuta/o’, o con un ‘ben tornata/o’. Chiedo poi cortesemente il nome, che utilizzerò di tanto in tanto durante il dialogo. Chiedo anche qualche informazione generica sulla famiglia, sul lavoro, sulla salute, ecc. in modo da far sentire il penitente a suo agio.

 

Recito  quindi la formula liturgica introduttiva alla confessione: ‘Il Signore sia nel tuo cuore ...’       

Accusa dei peccati

Il penitente dice i suoi peccati e, se l’accusa è un pò vaga, o il penitente è un pò in difficoltà,  cerco delicatamente di completare l’accusa con domande opportune.

Dopo l’accusa dei peccati 

Cerco di fare un pò il sunto delle cose ascoltate e di proporre un punto particolare su cui impegnarsi dopo la confessione. Faccio questo soprattutto   con i ragazzi e i giovani, in modo da orientarli verso la confessione frequente e la direzione spirituale.      

Suggerimento della ‘penitenza’

Di solito, soprattutto con gli adulti, faccio scegliere  a loro  la penitenza, come segno della sincerità del loro pentimento. 

La formula di assoluzione

Prima di impartire l’assoluzione, invito il penitente a recitare la formula: o l’Atto di dolore, oppure ‘Gesù d’amore acceso, oppure qualche versetto del salmo 50. Per evitare  che  recitino  la formula  meccanicamente, mostro  loro  uno  stampato, sul quale stanno scritte le tre formule, e magari la recitiamo insieme. 

Il congedo

Terminata la confessione, saluto il penitente con la formula liturgica, con un sorriso con la stretta di mano e e con un arrivederci!  

Non è raro il caso di vedere sorridere anche il penitente, di vederlo alzarsi soddisfatto e di raccogliere il suo grazie cordiale. Tutto a lode e gloria di Dio!

 

LE 5 COSE DA COMPIERE PER BEN CONFESSARSI

 
1) Esame di coscienza

2) Dolore dei peccati commessi

3) Proposito di non commetterli più

4) Accusa dei peccati

5) Fare la penitenza

 

"ESAME DI COSCIENZA"              

 

PREGHIERA

 

O Dio, nostra salvezza, che con la Croce del Tuo Figlio, hai spezzato il giogo del peccato, aiutami a sentire il peso delle mie colpe e a confessarle con umiltà.

Rendimi la gioia di essere salvato, per lodare la Tua misericordia e vivere nella Tua pace. Amen, ma con le sue specificità umane.

      AMERAI IL SIGNORE DIO TUO CON TUTTO IL CUORE, LA MENTE E LE FORZE’

*Sono cristiano nella vita di tutti i giorni o solo... all’anagrafe?

* La mia fede è genuina e operosa o solo... di facciata?

Sono  superstizioso, credo nella magia, nei sortilegi, negli oroscopi? Frequento cartomanti, indovini?

Prego solo quando ho bisogno di grazie, oppure sempre, anche quando le mie cose (salute, affari...) vanno storte?

* So ritagliarmi nella giornata un tempo ragionevole per la preghiera (1/4 d’ora!) o mi accontento di un segno di croce prima di addormentarmi?

* Preghiamo  qualche volta ‘insieme’ in famiglia?

* Sono fedele alla preghiera quotidiana, anche se disturbata da qualche distrazione?

* Bestemmio, impreco, maledico Dio, la Madonna, i Santi, le cose Sante?

* Partecipo con puntualità e devozione alla santa Messa Festiva, ai Sacramenti, alle catechesi?

* Parlo male della religione, della Chiesa, del Papa?

* Ho fatto la comunione pur avendo peccati gravi non ancora confessati?

* Per me contano più il denaro, il benessere materiale, la carriera, il successo, il divertimento, oppure Dio e la salvezza eterna?

                            AMERAI IL PROSSIMO TUO COME ME STESSO 

* Il Vangelo insegna che non si può amare Dio ,se non si ama anche il prossimo. Ne sono convinto?

* Come figlio, sono obbediente e rispettoso dei genitori, dei nonni, dei fratelli e dei familiari?

* Come fidanzato/a, mi preparo seriamente al matrimonio pregando insieme, dialogando, rispettandosi  reciprocamente?

*Come genitore, mi preoccupo dell’educazione umana e cristiana dei figli? Do loro buon esempio? Trovo tempo e modi per stare con loro e pregare con loro?

* Come coniuge, sono fedele ai doveri del matrimonio e della famiglia? Sono aperto al dialogo, sono paziente, so perdonare, so  compatire i limiti e i difetti dell’altro?

*Amo il prossimo sull’esempio di nostro Signore Gesù Cristo? Sono facile alla calunnia, all’invidia, alla gelosia, alla maldicenza, alla prepotenza, alla superbia?

* Come lavoratore o datore di lavoro sono giusto, onesto, rispettoso dei diritti altrui?

* Quando sono alla guida di una macchina o di una moto, mi comporto correttamente, nel rispetto del codice della strada e del prossimo, o sono distratto, alterato, impreco?

* Ho rispettato la vita altrui? Ho procurato o consigliato l’aborto?

* Ho rubato? Ho imbrogliato nel commercio? Ho danneggiato la roba degli altri e della collettività?

* Mi prendo cura degli anziani e  dei più deboli?

* Pratico la carità verso i missionari, i poveri, i cristiani, i perseguitati?

*Mi limito a criticare il male che c’è nel mondo e mi impegno a vincerlo con il bene per quanto posso?

                                                       ‘DOVERI VERSO ME STESSO

* Mi chiedo davanti al Signore, che cosa vuole da me, quale è la mia vocazione?

* Curo la mia vita spirituale con la preghiera quotidiana, con la Parola di Dio?

* Conservo puro il mio cuore e il mio corpo? Coltivo pensieri e desideri impuri? Do scandalo con i miei comportamenti? Mi permetto letture, spettacoli televisivi e divertimenti scandalosi? Come uso Internet?

* Accetto dottrine condannate dalla morale cattolica (divorzio, aborto, eutanasia, ecc....)?

*Esagero nel mangiare, nel bere e nel fumo? Faccio uso di droghe? Pratico il gioco d’azzardo, le scommesse?

* Come cittadino cristiano compio i doveri politici e sociali? Pago le tasse? Rispetto l’ambiente?

* Ho giurato falsamente? Ho pensato, giudicato e criticato male il prossimo?

Cos’altro la mia coscienza mi rimprovera?

 

ORA PUOI ACCOSTARTI AL CONFESSIONALE CON SERENITA’ E FIDUCIA. DIRAI AL SACERDOTE I PECCATI CHE RITIENI DI AVER COMMESSO. ASCOLTERAI I CONSIGLI DEL CONFESSORE.   RECITERAI  L’ATTO DI DOLORE.   RICEVERAI L’ASSOLUZIONE.   FARAI LA PENITENZA.

 

 

"ATTI DI PENTIMENTO"

 

Signore,

secondo la tua misericordia;

non guardare ai miei peccati

e cancella tutte le mie colpe;

crea in me un cuore puro

e rinnova in me

uno spirito di fortezza e di santità.


 

oppure:

O Gesù d’amore acceso,

non Ti avessi mai offeso,

o mio caro e buon Gesù.

Con la tua santa grazia,

cercherò di non offenderti  più,

ne mai più disgustarti,

perchè desidero amarti

sopra ogni cosa.

Gesù mio, misericordia, perdonami!


 

oppure:

  

Signore Gesù, Figlio di Dio,

abbi pietà di me peccatore.

 

 

UN CONCORSO INSOLITO:

 
"LA FESTA DEL PERDONO"

Estate, tempo di vacanze, di viaggi, di montagna, di mare, ecc.

Tutti (o quasi tutti… o pochi… o nessuno!) mandano ai propri cari una cartolina-ricordo.
Perché non mandarla anche al proprio confessore? Sarebbe un gesto di stima, di affetto, ma anche e soprattutto una testimonianza di fede nel grande Sacramento, chiamato da San Francesco: ‘Festa del perdono’.

Come si fa? Semplice! Mandare una cartolina all’indirizzo:

Tremolada don Giovanni
Corso Libertà, 5
20811 Cesano Maderno (MB)

Alla fine delle vacanze don Giovanni premierà la cartolina e i saluti più belli.

Non deve però mancare la parola: ‘Arrivederci’ (naturalmente al confessionale!).

 

 

CONCLUSIONE DEL CONCORSO "LA FESTA DEL PERDONO"
 

Giunti oramai a fine settembre, considero concluso il concorso ‘La festa del perdono’, che consisteva nel mandare una cartolina al proprio Confessore, dal luogo di vacanza.

Ne sono arrivate 35 (!), né poche né tante, considerando che il concorso era stato indetto solo a metà giugno. Sono arrivate dal mare, dai monti, da tutta Italia (parecchie dalla Sardegna) e dall’Europa.

Devo ringraziare cordialmente tutte le persone che hanno avuto il ricordo, che ho molto gradito.

La cartolina più bella e meritevole di premio, ritengo siano state quelle inviate da MYRIAM CERLIANI, che raffigurano la Cattedrale di Utrech (Olanda), una in ‘forma classic’ e un’altra  ‘forma pop’. (vedi foto). E’ stata premiata quella ‘pop’.

Purtroppo non sono riuscito a identificare tutte le firme (Atonia.. Stefania… Giovanni…?) e pregherei le firmatarie di farsi riconoscere quando ci incontreremo.

Al grazie cordiale unico la preghiera con una  benedizione.
Domenica ho celebrato la santa Messa secondo le intenzioni di coloro che hanno mandato la cartolina.
Arrivederci al prossimo anno!

 

                                                                   Vostro don Giovanni

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