SANTA MESSA PRENATALIZIA PER L’ASSOCIAZIONE ANZIANI DI CESANO MADERNO 12 Dicembre 2019 |
Miei cari Anziani: saluto tutti e ciascuno dei presenti. Saluto il Presidente effettivo dell’Associazione Anziani di Cesano Maderno, sig. Renato Borgonovo e la Presidente onoraria, sig.ra Carla Crippa. Saluto il neo Consigliere nazionale della Ancescao, sig. Nazario Panarotto, nostro Segretario, congratulandoci per la sua elezione. Saluto tutti i membri del Consiglio direttivo locale e dei 5 Centri cittadini, ringraziandoli per il loro prezioso servizio, forse non sempre apprezzato come meriterebbe. Saluto tutti gli Anziani di Cesano, di cui noi dell’Associazione siamo solo una rappresentanza. Saluto in particolare i nostri coetanei e amici, ospiti delle due Case di Riposo cittadine: la mons. Meani e quella del Villaggio SNIA. Non possiamo dimenticarli perché sono il settore più delicato e più meritevole di attenzione da parte dell’Associazione. *Abbiamo voluto riprendere l’iniziativa della santa Messa prenatalizia nella sede centrale dell’Associazione, sia perché facilita la partecipazione alla santa Messa, e poi perché questo ambiente, come quello dei 5 Centri Anziani diurni cittadini, è considerato come la nostra seconda casa, che a volte frequentiamo un pò ‘liberalmente’, per i rapporti fra di noi non sempre amichevoli, per il comportamento un po' troppo disinvolto e per il linguaggio che talvolta usiamo. La santa Messa alla quale partecipiamo questa sera vuole essere anche una riparazione degli atteggiamenti non sempre appropriati e rispettosi del Signore, del prossimo e dell’ambiente stesso. *Questa Messa è una Messa prenatalizia, a 13 giorni dal Santo Natale. Il Natale viene festeggiato da tutti e in tutto il mondo, ma non tutti sanno chi è il Festeggiato. Molti celebrano un natale convenzionale, fatto di incontri familiari, di regali, di pranzi, di visite ai mercatini, di settimane bianche, insomma celebrano un natale pagano, che dura solo un giorno, il 25 dicembre. Noi credenti vogliamo celebrare invece un Natale cristiano, perché per noi a Natale festeggiamo non la nascita di una persona qualunque, ma la nascita di Gesù di Nazaret, del Figlio di Dio, nostro Padre, Fratello, Amico e unico Salvatore, perché ci assicura la sua salvezza e il suo amore non solo in questa vita ma per tutta l’eternità. Il Natale cristiano non dura solo un giorno, ma è un Natale perenne. Per un vero credente è sempre Natale, perché il Signore è sempre con noi! *Per pensarla così ci vuole però la fede! Il brano di vangelo che abbiamo ascoltato, con l’episodio del fico reso improduttivo da Gesù, perché ricco di foglie ma senza frutti, ce l’ha ricordato: ‘se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che ho fatto a quest’albero, ma anche se direte a questo albero: ‘Levati e gettati in mare, ciò avverrà’. La fede è un dono che abbiamo ricevuto nel Battesimo, ma che dobbiamo coltivare, difendere, far crescere ogni giorno con la preghiera e i con i Sacramenti. Per celebrare allora un Natale cristiano sono necessarie però tre cose: 1) una bella Confessione, che fa ri-nascere in noi la grazia battesimale e cancella tutto il male che compiamo quotidianamente. 2) è necessario poi che partecipiamo al Sacramento dell’Eucaristia, con la santa Messa e con la santa Comunione (che faremo soprattutto il 25 dicembre) e 3) ci impegniamo a volerci bene vicendevolmente come fratelli e amici, perché siamo tutti membri di un’unica famiglia, la famiglia dei figli i Dio. Così dovrebbe essere anche per la nostra Associazione, come una famiglia in cui ci si comprende, ci si aiuta, e si gioisce insieme, nel rispetto reciproco. Io, come sacerdote, ho il compito di aiutarvi a far crescere la vostra fede. Lo faccio anzitutto con la preghiera, ricordandovi ogni giorno nella santa Messa, insieme alle vostre famiglie. Ho deciso poi di allacciare un ponte con voi attraverso un giornalino cartaceo, che completa quello digitale del computer, un po' difficile da aprire e da leggere per molti di noi. Il mio giornalino è intitolato: ‘La parola amica di don Giovanni’. Alcuni avranno già visto e letto il primo numero, distribuito nelle varie sedi il mese scorso, e questa sera vi verrà consegnato il secondo numero. E’ poca cosa, solo un foglio, che non ha scadenze fisse e ha il solo scopo di farvi arrivare ogni tanto una parola amica, che vi sia di stimolo e di incoraggiamento a vivere bene questa ultima tappa del nostro cammino terreno. Lo stampato è completamente a carico mio, e vuol essere un mio piccolo omaggio a tutti gli Anziani di Cesano. *Nel Tempo di Avvento la liturgia ci ha fatto celebrare ben 4 feste in onore della Madonna per indicare il posto importante che la Madonna ha avuto nel piano dell’Incarnazione del Figlio di Dio. (La presentazione di Maria al tempio il 21 novembre – la festa della Madonna Immacolata l’8 dicembre – la festa della Madonna di Loreto il 10 dicembre - e soprattutto la festa della divina Maternità verginale di Maria, domenica 22 dicembre). Se Maria di Nazaret non avesse dato il suo consenso al piano di Dio, non avremmo avuto il dono di Gesù e della sua Salvezza. Per questo la ricordiamo e la preghiamo questa sera, anche perché l’abbiamo scelta come patrona della Associazione Anziani cittadina, avendole dedicato una Grotta come quella di Lourdes, nella sede di Binzago e una statuina in ciascuno dei 5 Centri cittadini per Anziani. *Miei cari coetanei e amici Anziani, dopo esserci salutati e dopo aver riflettuto sulla parola di Dio, non ci resta che concludere scambiandoci gli auguri. E l’augurio è questo: che il prossimo Natale, sia un bel, un buon, un santo Natale per ciascuno di noi, per le nostre famiglie, per tutti gli Anziani della città e per il mondo intero. |
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FESTA DELLA MADONNA DI LORETO |
Io non la posso certamente ignorare, perché l’ho onorata per 25 anni come cappellano dell’aeroporto di Linate e ancora oggi la onoro portandola nel cuore e addirittura avendo collocato nella mia casa uno stuolo di bianchi gabbiani (di ceramica), appesi con un filo al soffitto e illuminati con un led particolare, per cui ad ogni passaggio di persona si muovono, ricordandomi visibilmente gli aerei e naturalmente tutti gli aeronaviganti e in particolare i miei ‘Ex’ di Linate.
Ritengo opportuno ricordare brevemente la storia della Madonna di Loreto e della diffusione della sua devozione nel mondo. La tradizione vuole infatti che nel lontano 1294 la Casetta di Nazaret, dove sono vissuti Gesù, Maria e Giuseppe, sia stata trasportata dagli angeli in volo, prima in Illiria, a Tersatto (Croazia) e poi nelle Marche e depositata a Loreto, (in un bosco di piante di lauro, da cui il nome di Loreto! Oppure in un bosco di proprietà della sig.ra Loreta, chiamato poi Loreto), dove in seguito è sorto un magnifico santuario che custodisce come in uno scrigno, le tre pareti della Santa Casa. Le case di Nazaret in quel tempo erano infatti formate da una grotta scavata nella roccia (dove vivevano gli animali) e da una camera antistante, abitata dalle persone, fatta con mattoni, quella che è stata trasportata, probabilmente da una nobile famiglia di nome ‘Angeli’(!), al tempo delle Crociate, da Nazaret a Loreto.
Per questi due motivi, il 2020 sarà un anno particolare per la Madonna di Loreto e per i suoi devoti, perché papa Francesco ha indetto un Giubileo straordinario per celebrare il Centenario della proclamazione della Santa patrona, Giubileo che inizierà martedì 10 dicembre 2019 con l’apertura della porta Santa del Santuario di Loreto, proseguirà poi in tutti gli aeroporti civili e militari, e si concluderà il 10 dicembre 2020. La Madonna essendo stata proclamata patrona degli Aeronaviganti è diventata la patrona di tutti coloro che volano con gli aerei e di tutti coloro che lavorano per il volo negli aeroporti. In tutti gli aeroporti infatti vi è una cappella o una immagine della Madonna di Loreto. Come ad es. in quello di Linate, dove la Cappella è posta al primo piano dell’aerostazione, in una posizione molto appropriata sia per i lavoratori che per i passeggeri.
Nei miei 25 anni trascorsi a Linate come Primo Cappellano ufficiale dell’aeroporto, nominato dall’Arcivescovo card. Carlo Maria Martini, (prima di me, la cappella era assistita dai cappellani militari. Rimasero famosi don Domenico Salvatico e don Alfonso Brusco), ho potuto celebrare annualmente la Festa della Madonna di Loreto, che però non era considerata come giornata festiva, ma lavorativa come tutte le altre e i lavoratori aeroportuali non potevano venire a festeggiare in cappella il 10 dicembre.
Il ricordo della festa della Madonna di Loreto di quest’anno e l’annuncio dell’Anno Giubilare mi hanno fatto venire l’idea, a 10 anni oramai del mio pensionamento come cappellano (1°luglio 2010-2020), di ricordare il 10 di ogni mese del nuovo anno 2020 qualche episodio particolare che potrebbe suscitare un ricordo fra le migliaia di persone che ho incontrato nei 25 anni di permanenza a Linate. Alcuni saranno passati a miglior vita, altri saranno invecchiati, ma parecchi sono ancora presenti come lavoratori a Linate o a Malpensa. Questi ricordi, che potrei intitolare ‘Ricordi di 25 anni a Linate’, verranno pubblicati nel mio Sito personale del WEB (‘don Giovanni Tremolada.it’), alla voce ‘Lettere’ e su FB, corredati da fotografie. Se qualche ‘ex Linatese’ volesse farsi vivo sui Social, sarei molto contento di ricordare e di rivivere con loro i tempi andati. La Madonna di Loreto ci benedica tutti! Don Giovanni Tremolada. |
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GRAZIE PER GLI AUGURI DEGLI 85 E BUONE VACANZE A TUTTI |
Carissimi: approfitto di questo spazio per darvi qualche notizia personale. Due soprattutto:
2) Molte persone, incontrandomi, chiedono informazioni sulla mia salute. La domanda di rito è: ‘come va don Giovanni?’ E io rispondo prontamente: ‘Come vuole il Signore!’, oppure: ‘Va da prete, che meglio non si può!’. Naturalmente le due risposte, pur essendo vere e sincere non sono esaustivema richiedono una spiegazione. Vi dico allora come stanno attualmente le cose. Il tumore alle corde vocali, dopo il duplice intervento chirurgico del 2016 si è sopito (il lupo dorme!). Rimangono però alcune conseguenze fastidiose con le quali bisogna convivere:voce rauca, gola secca, naso intasato, udito frastornato, vista indebolita…!Cisono dei controlli clinici semestrali da fare presso l’ospedale di Desioe l’ultimo del 20 giugno scorso, ha confermato positivamente la situazione. L’inverno appena trascorso è stato molto faticoso per me perché si erano aggiunti altri disturbi che mi avevano costretto a diminuire la mia attività di sacerdote pensionato. La premurosa cura però di una signora badante ucraina che mi assiste oramai da nove mesi,mi ha permesso di riprendermi benino e soprattutto di riprendere gradualmente la mia attività sacerdotale, per cui ora: concelebro quotidianamente la santa Messa, preparo e pubblico su Facebook le omelie domenicali, confesso 10 ore alla settimana, vado a visitare gli ospiti della Casa di riposo, seguo una cinquantina di ammalati e visito saltuariamente gli Anziani dell’Associazione cittadina di cui sono anche cappellano. Il tempo della giornata che mi rimane lo dedico, oltre che alla preghiera, primo impegno di un sacerdote, un po' alla lettura, al riordino della casa e soprattutto del giardino pensile, pieno di verde e di fiori, da fare invidia a quello del Borromeo!
Una canzone di Orietta Berti diceva: ‘Fin che la barca va, lasciala andare…’! Don Giovanni
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IL MIO 80° COMPLEANNO |
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Il 17 Giugno 2014 SUONERANNO GLI 80!
Mi viene alla mente un versetto del Salmo 89, che dice: ’70 sono gli anni dell’uomo, 80 per i più robusti, ma tutti sono fatica e dolore, passano in fretta e noi ci dileguiamo. Insegnaci Signore a contare i nostri giorni e acquisteremo la sapienza del cuore’.
Io sono arrivato a 80 anni, quindi sono tra i più robusti, sia pure con un po’ di acciacchi. In questo sono fortunato perché nessuno dei miei familiari è arrivato a questo traguardo: il papà è partito a 64 anni, la mamma a 73 e il fratello a 71. E’ vero che oggi la scienza medica permette di varcare questa soglia e di arrivare ai 90 e più anni, tuttavia l’80° rimane sempre un traguardo ragguardevole.
Non posso dire nemmeno che questi 80 anni ‘furono tutti fatica e dolore’, perché ci sono state anche giornate felici, piene di sole e di grazie. Certo che ‘passano in fretta e noi ci dileguiamo’. Infatti mi sembra che ieri avevo 50 anni e l’altro ieri 25, mentre oggi sono agli 80! Il salmo conclude: ‘Insegnami o Signore a contare i miei giorni e avrò la sapienza del cuore’. D’ora in avanti ogni giorno sarà un regalo, che dovrò contare con sapienza e gratitudine.
L’ultimo pensiero alla Madonna, Madre di tutti i credenti e dei sacerdoti Di Lei mi fido, a Lei mi affido, in Lei confido, ora e sempre! |
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FESTA DELLA MADONNA ASSUNTA
CON I COSCRITTI DELLA CLASSE 1934 PER L’80° COMPLEANNO
Ore 10.00: Santa Messa, nella piazzetta del Pasquè, concelebrata da don Angelo Pozzoli, già vicario di San Bernardo, e ora parroco di Cucciago con Senna comasco, che darà l’addio a Cesano, con don Giovanni Tremolada. La santa Messa sarà accompagnata dai canti del ‘Coro Famiglia Sala’, che già abbiamo avuto modo di ascoltare e di apprezzare lo scorso anno.
Ore 16.00: Concerto canoro del medesimo ‘Coro Famiglia Sala’, nella stessa piazza del Pasquè, offerto dai Coscritti 1934 alla popolazione di Cesano Maderno, per renderla partecipe della loro festa.
N:B: NEL CASO DI CATTIVO TEMPO, SIA LA MESSA CHE IL CONCERTO SI TERRANNO NELLA CHIESA DI SANTO STEFANO ALLA STESSA ORA.
Insegnaci o Signore a contare i nostri giorni e acquisteremo la sapienza del cuore’. Secondo il Salmista noi 80enni siamo tra i più robusti, ma non siamo inossidabili ed eterni. Quando una macchina invecchia, invecchia!
Si, si può trovare qualche pezzo di ricambio, ma non è possibile renderla nuova. Ecco allora la seconda parte del versetto citato: ‘
Siamo invitati ad essere più sapienti e a dare maggior valore ai giorni che passano. Non si tratta di avere delle paure sul futuro e di porre dei limiti alla Provvidenza, ma di utilizzare al meglio il tempo che ci verrà concesso facendo del bene. Auguro a tutti i Coscritti lunga vita e tanta serenità fino a quando il Signore vorrà! (Io dovrei essere l’ultimo della Classe a partire (!), perché devo fare l’elogio funebre a tutti gli altri Coscritti!).
Non mi hanno mai abbandonato e sempre aiutato in ogni cosa e in ogni momento, e si sono sempre sentiti orgogliosi di avere un Coscritto prete.
Per concludere, mi viene in mente una espressione di San Paolo, che vorrei lasciare a tutti come monito e come augurio. Nella lettera ai Tessalonicesi dice: ’Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede.
Ora aspetto la corono di gloria che il Signore mi ha promesso e che certamente non mancherà di darci’.
Con immenso affetto, Don Giovanni Tremolada
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MIEI CARI BARIANESI…
E’ sempre una gioia per me ritornare fra di voi per ringraziarvi del bene che mi avete voluto e per rivedere volti noti, amici, familiari. Sono stato vostro Parroco solo 10 anni, dal 1966 al 1976, ma ‘insieme’ abbiamo fatto tante cose, che ora vivono nei ricordi, ma che rimangono pur sempre cose significative. A presto! Vostro don Giovanni T. |
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BARIANA IN FESTA PER L’80° DI DON GIOVANNI Miei cari Barianesi: grazie! Grazie per la vostra calorosa accoglienza, per i vostri doni, per il signorile pranzo, per i baci e gli abbracci…! E’ stata una giornata piena di sole, nell’aria e nei cuori!
1) Onorare con tutta la Chiesa e con voi la memoria di tutti i Santi, incominciando dalla Madonna (Regina dei Santi), da San Giuseppe Lavoratore, patrono della parrocchia di Bariana e di ogni Santo di cui portiamo il nome. Abbiamo fatto memoria anche di tutti i Defunti della parrocchia, soprattutto di quelli che, come parroco, ho avuto la grazia e la responsabilità di accompagnare alla dimora eterna. 2) In secondo luogo avete voluto festeggiare il mio 80° compleanno. Ringrazio inoltre il gruppo di Barianesi che, guidato dalla insostituibile sig.ra Adele Alberti, a sorpresa, è venuto a Cesano Maderno il 17 giugno scorso per partecipare alla santa Messa del mio compleanno e per offrire a tutti, anche ai Cesanesi, un signorile rinfresco. Sono ancora stupito e edificato da tanta gentilezza e da tanto affetto!
In quegli anni, (1960-70-80…!) il nome ‘Burundi’ era sulle labbra e nel cuore di tutti Barianesi e in particolare dei ragazzi, degli adolescenti e dei giovani, che trascorrevano i pomeriggi domenicali nelle piazze di Garbagnate e ai semafori di Saronno, per raccogliere offerte ‘per il Burundi’! Ora, nel gennaio 1974, (40 anni fa!) invitato dai Missionari Comboniani che accudivano la parrocchia, sono andato a Rwiri per inaugurare la chiesetta, in rappresentanza di tutti Barianesi. Sono andato a ricevere gli onori che spettavano invece a voi, veri artefici di quelle opere straordinarie.
Nei 40 anni successivi al 1974 sono cambiate tante cose nella parrocchia di Cibitoke e nella succursale di Rwiri. I missionari non sono più i Padri Comboniani, ma i sacerdoti africani.
E’ questa la bella notizia che volevo comunicarvi. Dirvi che l’opera missionaria che voi avete iniziato, continua! A voi non viene richiesto nessun impegno materiale, all’infuori del ricordo del bene che avete fatto in passato e della preghiera per tutti i ‘fratelli del Burundi’. Io cercherò di tenervi informati sullo sviluppo della nuova azione missionaria. Miei cari Barianesi: grazie ancora a tutti, di tutto! Negli anni scorsi mi avete gentilmente invitato per il 40° della parrocchia, per il mio 50° e 55° di sacerdozio e ora per l’80° compleanno. Mancherebbe un’ultima data importante: il 50° della parrocchia di Bariana, di cui sono stato il Primo Parroco, che ricorrerà nel giugno 2016. A tale appuntamento mi autoinvito fin da oggi. Io certamente ci sarò! e mi auguro che possiate esserci anche voi! Arrivederci! Vostro don Giovanni |
IL MIO 55° DI SACERDOZIO |
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OMELIA MONS. GIOVANNI COLOMBO 21 giugno 1958 (leggi) - (ascolta) |
Il giorno anniversario del ‘55° di ordinazione sacerdotale è il 21 giugno 1958, ma io ho voluto festeggiare tutto l’anno 2013, non intendendo onorare e festeggiare una persona, ma il sacerdozio stesso. Ogni Messa, ogni assoluzione, ogni benedizione… è una festa per me, per cui ogni giorno recito o canto il Magnificat. Ci sono state però delle celebrazioni del 55° particolari presso alcune parrocchie, alcuni santuari e alcuni monasteri, che desidero ricordare:
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Ho ricordato il mio 55°, con la celebrazione della santa Messa, presso la Cooperativa ‘Il Seme’, presenti i ragazzi diversamente abili di Cesano e di Desio con i loro genitori, il presidente della Cooperativa, sig. Rno Caron, e i collaboratori.
La santa Messa solenne è stata preceduta dalle parole di saluto e di augurio dell’attuale parroco, don Felice Capellini, La liturgia è stata accompagnata dal coro giovanile della parrocchia. 2 Giugno 2013 – Cabiate (CO) – Festa del Corpus Domini A Cabiate è parroco da 16 anni un mio carissimo concittadino e comparrocchiano, don Carlo Travaglino, che mi ha riservato tutti gli onori di casa.
17 Giugno – Suore Adoratrici perpetue di Seregno Ho sempre nutrito una stima e un affetto particolari per le Suore Adoratrici perpetue di Seregno, fondate dalla Beata Maria Maddalena. Attualmente la Comunità è formata da 28 Claustrali, di cui 4 mie concittadine. Avevano pregato tanto perché sorgessero delle vocazioni sacerdotali in aeroporto e la loro supplica è stata esaudita. Nel 1958 avevo celebrato con loro il 50° di sacerdozio e quest’anno sono voluto ritornare per festeggiare il 55° di sacerdozio e per il 79° compleanno. Erano presenti 28 Monache, alcune anziane, ma tutte con il volto radioso, tipico di chi è felice della scelta di vita fatta. La santa Messa in onore del Sacro Cuore è stata accompagnata dai canti angelici delle monache. Ho rivolto loro una parola sulla figura del sacerdote e sul significato del compleanno. Alla fine ho voluto omaggiare loro ‘il Cofanetto’ con i 10 CD (compact disk) contenenti le 158 prediche registrate del Lezionario Ambrosiano (2008-2011). Ho lasciato poi ad ogni monaca il libretto di preghiere ‘Tre minuti per Dio’ della editrice Schalom, che sto distribuendo anche ai fedeli, come ricordo del 55°. Mi ha accompagnato a Seregno con la sua spieder l’amico Alberto Franchi, che desidero ringraziare per la sua proverbiale disponibilità. 21 Giugno 2013 - Santuario ‘Madonna dei miracoli’ di Saronno. Il 21 giugno, festa di san Luigi Gonzaga, è stato anche il giorno del 55° anniversario della mia consacrazione sacerdotale. Il santuario di Saronno, dove si venera la ‘Madonna dei miracoli’ mi è sempre stato caro perché lo frequentavo da ragazzo, da seminarista e da sacerdote. Quando ho fatto l’ingresso come parroco a Bariana, ero partito dal santuario, dove avevo rivestito le insegne di parroco (rocchetto e mozzeta) aiutato dall’allora Rettore de Santuario, p. Tarcisio Binda, il quale mi aveva detto: ‘Ricordati che il parroco di Bariana è Gesù e la Madonna sarà la tua mamma’. Nel santuario di Saronno ha esercitato per molti anni il ministero delle confessioni, un mio caro compagnodi Messa, don Antonio Bosisio, mancato due anni fa, che io considero e invoco come santo. Nel santuario di Saronno risiede anche il mio attuale confessore, don Renato Banfi, che ringrazio di cuore, per cui ogni mese ho modo di ritornare al santuario a trovare la Madonna. 24 Giugno 2013, festa di San Giovanni Battista e mio onomastico. - Seminario di Venegono Inf. - Ho celebrato la Santa Messa nel ‘Sacrario’ (cappella cimiteriale) del Seminario di Venegono , dove riposano tutti i grandi maestri che hanno contribuito alla mia formazione seminaristica e sacerdotale. E’ stata una Messa di suffragio e di ringraziamento. Ha concelebrato con me, don Luigi Bandera, amico da sempre, attuale Rettore della ‘Casa di spiritualità Sacro Cuore’ di Tregasio di Triuggio (MI), il quale ricorda quest’anno il 50° di sacerdozio. 30 Giugno 2013 – Viganò Brianza – Partecipazione al 50° di sacerdozio di don Enrico Baramani L’amicizia che mi lega a don Enrico Baramani e alla sua sorella, sig.na Santina, prende le mosse da lontano, da quando io ero parroco a Bariana di Garbagnate e lui parroco di Castellazzo di Bollate. Ho potuto conoscere bene anche il papà Franco e la mamma Lina. Successivamente lui è diventato parroco della parrocchia di San Bernardo di Cesano Maderno, mentre io risiedevo in città e svolgevo il mio apostolato presso l’aeroporto di Linate. I rapporti non furono interrotti neppure quando don Enrico è diventato parroco di Viganò Brianza, dove si trova attualmente e dove domenica 30 giugno ha festeggiato i suoi 50 anni di sacerdozio. Anch’io sono stato gentilmente invitato alla festa ed ho avuto l’onore di tenere l’omelia del grande evento. A don Enrico e a Santina va tutta la mia stima, riconoscenza ed affetto. 30 Luglio 2013 – ‘55° al Santuario della Madonna del Bosco.
In occasione del mio ‘50°, cinque anni fa, avevo scritto nel libro delle dediche del Santuario: ‘Mamma, arrivederci al mio ‘55°!’ Questa volta volevo scrivere: ‘Mamma, arrivederci al mio ‘60°’! , ma poi mi sono fermato, un po’ perplesso! Ho aggiunto dei puntini e ho scritto: ‘Fa quello che vuoi, perchè per me, quello che fai Tu, va sempre bene!’ Ho avuto modo di incontrare anche un sacerdote mio discepolo, che attualmente opera nel Santuario, don Fortunato Tagliaferri, di Pagnona (LC), il quale ha fatto il Liceo con me, nel Seminario di Venegono, negli anni ’58-’63 e che non vedevo da moltissimi anni. Gentilmente ha ascoltatola mia Confessione prima della Messa. e poi gli omaggiato il ‘Cofanetto’ del mio 55°, che ha molto gradito. Siamo poi andati a Sotto il Monte ad onorare la memoria del Beato Papa Giovanni XXIII, presto Santo, con Giovanni Paolo II.
105 anni di sacerdozio (!) festeggiati in un convento di suore di clausura a Cividino sull'Oglio con 10 suore carmelitane, e un gruppetto di parenti e amici. I festeggiati sono stati: - Don Enrico Baramani, parroco di Viganò Brianza (50esimo) - Don Giovanni Tremolada di Cesano Maderno (55esimo) I due sacerdoti hanno concelabrato la S. Messa nella cappella del convento, rivolgendo alle suore e ai fedeli una parola ciascuno sulla festa della Madonna Assunta e sul sacerdozio.
Ai due "novelli" sacerdoti e alle dieci claustrali gli auguri più cordiali di tutti i presenti. Erano presenti una cinquantina di persone tra ospiti, parenti, assistenti e amici.
Al termine della Messa ho lasciato a ciascuno, in ricordo del 55esimo il libretto di preghiere, che è stato molto gradito. |